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P22017 I diritti in comune: amministrazione e responsabilità nella comunione e nel condominio



Partendo dalla giurisprudenza di legittimità, il corso intende affrontare, con un taglio essenzialmente pratico, le questioni relative alle parti comuni nel condominio di edifici, al godimento della cosa comune ed alla disciplina delle innovazioni.

Una sessione riguarderà l’amministrazione della cosa comune, i limiti e ed i poteri dell’autorità giudiziaria ex art. 1105, comma 4, c.c, gli effetti della situazione di contitolarità indivisa della proprietà o di altro diritto reale fra più persone, tenendo conto che ogni partecipante mantiene, comunque, una posizione autonoma: ciascuno concorre nei vantaggi e nei pesi (art. 1101 c.c.), ciascuno può servirsi del bene (art. 1102 c.c.), ciascuno può disporre del proprio diritto (art. 1103 c.c.) e può chiedere lo scioglimento della comunione (art. 1111 c.c.).

Specifica attenzione sarà riservata alla responsabilità del condominio, al regolamento, alla ripartizione delle spese condominiali, alla figura dell’amministratore, all’assemblea e all’impugnazione delle deliberazioni assembleari. Verranno affrontati i rapporti tra la disciplina del condominio e quella dei diritti reali.

Dopo dieci anni dalla riforma delineata dalla legge 11 dicembre 2012, n. 220, recante “Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici” sarà approfondito il delicato intreccio tra diritti individuali e poteri/interessi comuni, che costituisce il leitmotiv della vicenda condominiale e della comunione. Entrambi gli ambiti rappresentano il terreno elettivo dei provvedimenti emessi in sede di volontaria giurisdizione (ex artt. 1129 e 1105 c.c.), poiché in queste sedi è riservato al giudice un difficile ruolo suppletivo, connotato da un’elevatissima discrezionalità, che deve tener conto della delicatezza e complessità degli effetti derivanti dall’esplicazione di quei rapporti e della loro incidenza sulla convivenza, oltre che sulla primaria esigenza di assicurare continuità di gestione e di rappresentanza necessaria alla cosa comune.

Saranno esaminati i profili processuali e l’aspetto istruttorio dei procedimenti di volontaria giurisdizione, ove l’impulso d’ufficio mette bene in evidenza l’ampia discrezionalità del giudicante.

Nello stesso modo, il taglio pratico consentirà di esaminare la casistica dei provvedimenti d’urgenza per risolvere le necessità gestorie della realtà condominiale e della comunione.

Una volta delimitata la materia condominiale soggetta alla mediazione obbligatoria, saranno passate in rassegna le peculiarità più significative di tale istituto applicato alla materia del condominio, come gli effetti della mediazione sul termine decadenziale ex art. 1137 c.c, l’autorizzazione all’amministratore per le trattative, la natura del termine per l’avvio della mediazione e la verifica giudiziale della procedibilità della domanda.

Caratteristiche del corso:

Area: civile

 

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: sessanta in presenza; composizione della platea: cinquanta magistrati ordinari con funzioni civili, cinque magistrati onorari con funzioni civili, cinque avvocati;

Eventuali incompatibilità: saranno postergati rispetto ad ogni altro richiedente coloro che risultino essere stati ammessi al corso P21027

Sede e data del corso: Scandicci, Villa di Castel Pulci, 7 marzo 2022, (apertura lavori ore 15.00); 9 marzo 2022 (chiusura lavori ore 13.00).

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