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P22022 L’etica e la deontologia del magistrato



La tutela dello stato di diritto è una preoccupazione crescente in molti paesi europei. Negli ultimi anni sono stati fatti sforzi concertati a livello europeo per prevenire il degrado dello stato di diritto attraverso misure volte al buon funzionamento dei sistemi giudiziari nazionali.

Nel Piano d'azione del Consiglio d'Europa (CoE) per rafforzare l'indipendenza e l'imparzialità della magistratura - CM (2016)36 final - si afferma che «solo una magistratura indipendente e imparziale può fornire le basi per una risoluzione equa e giusta delle controversie legali, in particolare quelle tra l'individuo e lo Stato. In questo contesto, si ricorda che tutti gli Stati membri si sono impegnati, ai sensi dell'articolo 6 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, a garantire l'accesso a tribunali indipendenti e imparziali, ogniqualvolta siano in discussione diritti o obblighi o debbano essere determinate accuse penali; e rispetto ai quali la Corte europea dei diritti dell'uomo ha sviluppato una vasta giurisprudenza. (...) È di primaria importanza che l'indipendenza e l'imparzialità della magistratura esistano nei fatti e siano garantite dalla legge, e che la fiducia del pubblico nella magistratura, dove è stata persa, sia ripristinata e mantenuta».

Tra le altre misure, il Piano d'azione richiede agli Stati di garantire una formazione completa ed efficace della magistratura sull’etica giudiziaria.

A livello dell'Unione europea (UE), il rapporto 2020 sullo Stato di diritto ha dichiarato che «sistemi giudiziari efficaci sono essenziali per sostenere lo Stato di diritto. Indipendenza, qualità ed efficienza sono i parametri definiti di un sistema di giustizia efficace, qualunque sia il modello del sistema giuridico nazionale e la tradizione in cui è ancorato. (...) L'indipendenza delle corti nazionali è fondamentale per assicurare tale protezione giudiziaria. (...) Nonostante gli sforzi di riforma in diversi Stati membri per migliorare l'indipendenza giudiziaria, gli sviluppi sollevano preoccupazioni in alcuni di essi».

I giudici, i pubblici ministeri e gli avvocati occupano un posto critico e sensibile nella società; il modo in cui si comportano ha un impatto diretto sulla fiducia del pubblico e sull'amministrazione della giustizia. Pertanto, essi hanno il dovere di mantenere il più alto comportamento etico.

Ci sono standard internazionali che forniscono una guida sulla condotta etica e sui principi fondamentali di queste professioni. Indipendenza, imparzialità e integrità sono alla base dello stato di diritto in una sana democrazia e garantiscono la protezione dei diritti umani.

Il corso, partendo dal quadro internazionale ed europeo (CoE e EU) e dalla giurisprudenza pertinente della Corte europea dei diritti umani e della Corte di giustizia dell'Unione europea mira ad approfondire la conoscenza e la comprensione degli strumenti professionali e a sviluppare le capacità di riflessione, sulla base di esempi pratici, per affrontare i dilemmi etici nell'esercizio delle funzioni professionali.

Caratteristiche del corso:

Area: comune

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: sessanta in presenza; composizione della platea: quaranta magistrati ordinari con funzioni civili e penali, dieci magistrati onorari, cinque avvocati, cinque magistrati stranieri;

Eventuali incompatibilità: nessuna

Sede e data del corso: Scandicci, Villa di Castel Pulci, 16 marzo 2022, (apertura lavori ore 15.00) - 18 marzo 2022 (chiusura lavori ore 13.00).

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