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P22029 Diritti fondamentali e diritto europeo (corso online)



“La nostra Costituzione è un breviario giuridico per il cittadino. E il cittadino, ogni cittadino, nessuno escluso, è il protagonista della Carta che a me pare ancora fresca, giovanile, almeno nei principi fondamentali, cioè nella prima parte” (Paolo Grossi, già Presidente della Corte costituzionale, Lectio Magistralis: “Diritti del cittadino e attualità della Costituzione”).

Come è noto, il giudice nazionale è tenuto ad applicare le disposizioni di diritto comunitario eventualmente disapplicando le norme interne contrastanti. E tale meccanismo assume peculiare rilievo in tema di diritti fondamentali poiché tali categorie, come enunciate nella Carta di Nizza o Carta dei Diritti Fondamentali della UE, in conformità alle «tradizioni costituzionali comuni», finiscono con il coincidere solo in buona parte con quelli già garantiti dalla nostra Carta fondamentale. Il problema riguarda le ipotesi in cui non ricorra una sovrapponibilità tra i diritti affermati a livello nazionale e sovranazionale e soprattutto quando la questione coinvolga i diritti fondamentali. Questo perché il giudice nazionale opera ormai in un sistema multilivello di tutela dei diritti (fondamentali) della persona.

Le interazioni tra Costituzione nazionale, Convenzione europea dei diritti dell'uomo e Carta europea dei diritti fondamentali dell'Unione europea hanno, pertanto, innescato un vivace dinamismo dottrinario e giurisprudenziale, non solo tra i giudici comuni, ma anche nel rapporto dialettico tra le Corti costituzionali e quelle europee, concorrendo a definire una tutela multilivello dei diritti fondamentali. Quali sono, in questo contesto, gli strumenti di tutela e di risoluzione delle antinomie a disposizione del giudice nazionale? Quale ruolo assume la Carta costituzionale rispetto alle carte europee? Quali sono i confini dell’interpretazione conforme, declinata diversamente a seconda degli ambiti di riferimento interno o sovranazionale? Quale è l’ordine di priorità nel ricorso agli strumenti di “dialogo” con la Corte costituzionale e la Corte di giustizia, allorquando la fattispecie sia al tempo stesso caratterizzata da elementi di diritto interno ed europeo?

Il corso si propone di guidare il partecipante, ricorrendo a laboratori e gruppi di lavoro su casi di studio, attraverso percorsi “metodologi” di composizione del contrasto tra diritto interno, diritto dell’Unione europea e Convenzione europea dei diritti dell’uomo, quando entrino in gioco diritti fondamentali. Ampio spazio sarà dedicato all’analisi dello strumento dell’interpretazione conforme (a Costituzione, Carta e Convenzione), dei meccanismi processuali della questione di legittimità costituzionale e del rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia (in attesa della ratifica italiana del protocollo 16 alla CEDU), nonché del rimedio della disapplicazione del diritto interno configgente con il diritto dell’Unione direttamente applicabile.

Caratteristiche del corso:

Area: comune

Organizzazione: Scuola Superiore della Magistratura; durata: due sessioni (due pomeriggi); metodologia: seminariale; numero complessivo dei partecipanti: centocinquanta; composizione della platea: centodieci magistrati ordinari con funzioni civili e penali, dieci magistrati onorari con funzioni civili e penali, dieci magistrati amministrativi, dieci magistrati militari, dieci avvocati;

Eventuali incompatibilità: nessuna

Sede e data del corso: Online su piattaforma Microsoft Teams, 31 marzo 2022 (apertura lavori ore 15.00 chiusura lavori ore 18.00) - 1° aprile 2022 (apertura lavori ore 15.00 chiusura lavori ore 18.00) – due pomeriggi

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