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P22039 Il libero convincimento del giudice: valutazione delle prove e motivazione della sentenza penale



Il corso si propone di affrontare il tema tradizionale del libero convincimento del giudice evocato ogni qual volta, nell’ambito della formazione, si discute della base cognitiva ed elaborativa della decisione giudiziale.

L’art. 192 del codice di rito enuncia il principio del libero convincimento del giudice (“il giudice valuta la prova”) e però, al tempo stesso, ne descrive i limiti, dettando un’attenta disciplina metodologica cui deve uniformarsi il ragionamento probatorio.

In altri termini, nella disposizione menzionata, si combinano l’affermazione dell’inesistenza nel nostro ordinamento di prove legali (idonee ex se a dare dimostrazione di un fatto senza necessità di alcuna opera valutativa) e, dall’altro, il divieto per il giudice di formare il suo convincimento sulla base di prove che non siano state legittimamente acquisite.

Per altro verso, l’attuale portata del principio di libero convincimento dovrà essere misurata anche sul fenomeno, sempre più marcato, del ricorso legislativo a meccanismi presuntivi, che non negano la pertinenza ad una fattispecie di uno o più elementi di fatto, e tuttavia impongono al giudice di ritenerne la sussistenza, o la insussistenza, a prescindere dalla pertinente rappresentazione probatoria (si pensi solo ai ripetuti interventi sulla figura della legittima difesa).

Il corso intende poi focalizzare i momenti del ragionamento probatorio (da quello genetico dell’acquisizione della prova in dibattimento a quello logico del suo apprezzamento) ed approfondire le problematiche della realizzazione di questo percorso in relazione alle diverse tipologie di prova (dichiarativa, scientifica ecc., nelle sue versioni di prova rappresentativa o logica).

Altro profilo di interesse sarà costituito da una verifica di impatto tra le scienze della mente (psicologia, psichiatria, biologia, neurologia) e la valutazione della prova, alla luce delle nuove cognizioni sulle funzioni percettive, cognitive, mnemoniche e rielaborative del cervello umano.

Ancora, non saranno trascurati gli elementi “esterni” alla fase processuale che in qualche modo possono incidere sul libero convincimento del giudice quali, ad esempio, la possibile incidenza delle attività mass-mediatiche.

Una sessione sarà, infine, espressamente dedicata al momento traspositivo del ragionamento del decidente, rappresentato dalla motivazione della sentenza, alla luce anche delle modifiche introdotte nell’art. 546 del codice di rito.

 

Caratteristiche del corso:

Area: penale

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: sessanta in presenza e quaranta online; composizione della platea: novanta magistrati ordinari con funzioni penali e dieci avvocati.

Eventuali incompatibilità: saranno postergati rispetto ad ogni altro richiedente coloro che risultino essere stati ammessi al corso P21028.

Sede e data del corso: Napoli, Castel Capuano, Piazza Enrico De Nicola, 11 maggio 2022 (apertura lavori ore 15.00) – 13 maggio 2022 (chiusura lavori ore 13.00).

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