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P21024 Le misure di prevenzione



Le misure di prevenzione personali e patrimoniali previste nell’ordinamento giuridico italiano hanno subito nel tempo progressive e radicali modifiche, fino alla novella di cui alla legge 17 ottobre 2017, n. 161, affermandosi come un sistema autonomo e complesso, riferimento sempre più fondamentale per il contrasto alla criminalità, non solo di tipo mafioso. Tale percorso è stato accompagnato, su vari profili della materia, da plurimi interventi della giurisprudenza, non solo di legittimità, ma anche della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell’uomo, ed il “dialogo” tra le Corti ha avuto un ruolo centrale nella evoluzione del diritto vivente in materia di prevenzione (basti pensare alla sentenza del 23 febbraio 2017, De Tommaso c. Italia ed all’applicazione che ne ha fatto la sentenza n. 24 del 2019 della Corte costituzionale, cui è conseguita l’eliminazione dell’ipotesi di pericolosità generica consistente nel dedicarsi abitualmente a traffici delittuosi). L’incontro di studio si propone di fare il punto sui principali orientamenti della giurisprudenza e di individuare i temi che, allo stato, si presentano maggiormente controversi, sia da un punto di vista teorico generale, sia da un punto di vista più strettamente applicativo, con attenzione a specifiche figure e fattispecie problematiche. Con riferimento al profilo personale, dopo gli interventi della Corte costituzionale e della Corte EDU, le questioni di più immediata evidenza attengono alla “tipizzazione” delle fattispecie di pericolosità cosiddetta “generica” ed al ruolo che in proposito può correttamente svolgere l’interprete e, in particolare, l’attività di concretizzazione della giurisprudenza. Stante la rilevante incidenza applicativa, sarà svolta una riflessione anche sul tema della pericolosità cosiddetta “qualificata” – partendo dal dictum della sentenza Gattuso delle Sezioni Unite del 2018 – in relazione alle nozioni di “appartenenza” all’associazione di tipo mafioso e di “attualità” delle esigenze di tutela della sicurezza pubblica, senza trascurare gli ultimi, importanti interventi in tema di presunzione di pericolosità della Corte Costituzionale (Corte Cost 23.10.19 n. 253) e della Corte di Cassazione (Cass. Pen. Sez. I, 14.1.20 n. 3309). Relativamente al profilo patrimoniale, gli argomenti problematici riguardano in primo luogo la natura stessa della confisca di prevenzione, la cui qualifica come “compensatoria e preventiva” – ad opera della citata sentenza della Corte costituzionale n. 24 del 2019 – ha dato luogo ad un ampio dibattito circa le ricadute di sistema ed il conseguente regime di garanzie applicabili. Sarà poi fatto il punto sui temi fondamentali che riguardano l’applicazione della confisca di prevenzione, quali la nozione di “disponibilità” dei beni e l’accertamento dell’intestazione fittizia; il presupposto della “sproporzione” rispetto al reddito dichiarato o all’attività economica esercitata; l’ablazione nei confronti dei successori della persona deceduta; la cosiddetta “impresa mafiosa”; i limiti e le modalità applicative del sequestro e della confisca relativamente alle società; la perimetrazione cronologica degli acquisiti rilevanti; i proventi confiscabili in caso di pericolosità generica. Uno spazio specifico sarà dedicato ai profili procedimentali dell’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniale, nonché alla tutela dei terzi creditori secondo le previsioni degli artt. 52 e seguenti del d.lgs. n. 159 del 2011, con particolare riferimento alle modifiche apportate dalla citata legge n. 161 del 2017, tema rispetto al quale saranno approfonditi i concetti di strumentalità del credito rispetto all’attività illecita del proposto e di buona fede ed incolpevole affidamento del creditore, nonché esaminate le ricadute delle varie ipotesi di mutamento del soggetto attivo (cessione del credito) e passivo (accollo) del rapporto obbligatorio.

 

Caratteristiche del corso:

 

Area: penale

Organizzazione: Scuola Superiore della Magistratura; durata: quattro sessioni (due giorni); metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito, gruppi di lavoro ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: centoventi; composizione della platea: centodieci magistrati ordinari con funzioni penali e dieci avvocati.

 

Eventuali incompatibilità: nessuna.

Sede e data del corso: Online su piattaforma Microsoft Teams, 25 marzo 2021 (apertura lavori ore 9.00) – 26 marzo 2021 (chiusura lavori ore 17.00).

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