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D20101 ATTI DEL PROCESSO: SPUNTI DI RIFLESSIONE IN TEMA DI REDAZIONE TRA EFFICIENZA E TECNOLOGIA



CORSO SOSPESO - La giustizia penale è improntata ai principi di efficacia ed efficienza intesa, la prima, come capacità di produrre giustizia e, la seconda, come parametro qualitativo del modo in cui si produce giustizia da misurare in riferimento a una serie di fattori, tra i quali, è compresa la durata ragionevole dei processi ex art. 111 Cost e art. 6 CEDU.

Sulla scorta di questo principio e dall’analisi dei dati statistici è pacificamente emerso che la fase processuale nella quale si accumulano maggiori ritardi nella definizione dei procedimenti è quella dell’impugnazione, ravvisando la necessità di individuare possibili strumenti organizzativi utili al miglioramento del servizio giustizia: dallo scrutinio preliminare dei gravami quale metodo per una razionale gestione dei giudizi d’appello, a talune scansioni dei relativi procedimenti e alle tecniche di redazione di atti e provvedimenti ispirati ai criteri di sinteticità e chiarezza.

Tali considerazioni sono contenute nella  delibera del 20.6.2018 con la quale il CSM ha approvato il Protocollo redatto dal tavolo tecnico con il Consiglio Nazionale Forense e dove si è evidenziato che le diverse fasi del processo costituiscono un unicum inscindibile e che, quindi, la riflessione sui provvedimenti di secondo grado e sugli atti d’impugnazione deve necessariamente prendere l’avvio dall’articolazione del provvedimento di primo grado e che, al contempo, la delineazione della struttura delle sentenze e degli atti difensivi è essenziale per lo sviluppo del processo penale telematico quale strumento idoneo a favorire la razionalizzazione dei tempi e dei costi del processo stesso.

Il corso di formazione intende, pertanto, fornire quegli spunti di riflessione sia in tema di chiarezza e semplificazione del linguaggio giuridico, che in tema di principi di redazione degli atti processuali, in particolare la sentenza di primo grado e le sue interazioni con il giudizio di appello, dando, altresì, contezza delle nuove tecnologie messe a disposizione del giudice per massimizzare l’efficienza nella redazione degli atti giudiziari

La giustizia penale è improntata ai principi di efficacia ed efficienza intesa, la prima, come capacità di produrre giustizia e, la seconda, come parametro qualitativo del modo in cui si produce giustizia da misurare in riferimento a una serie di fattori, tra i quali, è compresa la durata ragionevole dei processi ex art. 111 Cost e art. 6 CEDU.

Sulla scorta di questo principio e dall’analisi dei dati statistici è pacificamente emerso che la fase processuale nella quale si accumulano maggiori ritardi nella definizione dei procedimenti è quella dell’impugnazione, ravvisando la necessità di individuare possibili strumenti organizzativi utili al miglioramento del servizio giustizia: dallo scrutinio preliminare dei gravami quale metodo per una razionale gestione dei giudizi d’appello, a talune scansioni dei relativi procedimenti e alle tecniche di redazione di atti e provvedimenti ispirati ai criteri di sinteticità e chiarezza.

Tali considerazioni sono contenute nella  delibera del 20.6.2018 con la quale il CSM ha approvato il Protocollo redatto dal tavolo tecnico con il Consiglio Nazionale Forense e dove si è evidenziato che le diverse fasi del processo costituiscono un unicum inscindibile e che, quindi, la riflessione sui provvedimenti di secondo grado e sugli atti d’impugnazione deve necessariamente prendere l’avvio dall’articolazione del provvedimento di primo grado e che, al contempo, la delineazione della struttura delle sentenze e degli atti difensivi è essenziale per lo sviluppo del processo penale telematico quale strumento idoneo a favorire la razionalizzazione dei tempi e dei costi del processo stesso.

Il corso di formazione intende, pertanto, fornire quegli spunti di riflessione sia in tema di chiarezza e semplificazione del linguaggio giuridico, che in tema di principi di redazione degli atti processuali, in particolare la sentenza di primo grado e le sue interazioni con il giudizio di appello, dando, altresì, contezza delle nuove tecnologie messe a disposizione del giudice per massimizzare l’efficienza nella redazione degli atti giudiziari