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P21005 La prescrizione del reato



Il corso intende approfondire le diverse questioni problematiche emerse nella più recente prassi in rapporto all’istituto della prescrizione del reato: un istituto che dovrebbe avere un ruolo eccezionale e che tuttavia notoriamente, in ragione della patologica lentezza del processo, ha un problematico ruolo centrale nel sistema, rappresentando l’estinzione del reato per prescrizione una evenienza frequente in ogni stadio del procedimento penale. Le riforme approvate negli ultimi quindici anni – la legge ex Cirielli del 2005, la legge Orlando del 2017 e la legge Bonafede del 2019 – hanno fortemente inciso sulla disciplina dell’istituto. Alla generale riduzione dei termini di prescrizione del reato, realizzata nel 2005 da una riforma aspramente criticata dalla dottrina, hanno fatto seguito in rapida successione (con connessi problemi di diritto intertemporale) due interventi volti a ridurre l’incidenza della prescrizione del reato a processo in corso e, in particolare, nei giudizi di impugnazione. La legge n. 3/2019 ha in particolare introdotto la regola, inedita nel sistema italiano, secondo cui il corso del termine di prescrizione si arresta con la sentenza di primo grado o il decreto penale di condanna.

A distanza di un anno dall’entrata in vigore di quest’ultima riforma, la Scuola intende stimolare un momento di approfondimento e di riflessione ad ampio raggio sull’istituto.

La premessa del corso sarà rappresentata da un inquadramento sistematico nella teoria del reato, nella quale l’istituto si annovera tra le cause di esclusione della punibilità: una categoria dogmatica che riflette scelte politico-criminali sull’opportunità di non punire fatti offensivi, antigiuridici e colpevoli. A seguire, un inquadramento più mirato relativo alle rationes dell’istituto, desunte dalla sua evoluzione storica, dalla comparazione con altri paesi (compresi quelli che conoscono una prescrizione del reato distinta da una prescrizione del processo) e dalla giurisprudenza costituzionale e sovranazionale.

Proprio le rationes dell’istituto sollevano problemi di fondo quando la prescrizione del reato si verifica a procedimento penale in corso; proprio quando, cioè, è più difficile giustificare (e far accettare socialmente) la rinuncia alla potestà punitiva, considerato che lo Stato, con il processo, sta manifestando l’interesse ad accertare fatti e responsabilità, in vista della punizione degli autori. Oggetto di riflessione, supportata da dati statistici relativi all’incidenza del fenomeno nelle diverse fasi, sarà, rispetto alle indagini preliminari, il rapporto tra prescrizione del reato e obbligatorietà dell’azione penale; rispetto al giudizio, anche di impugnazione, il rapporto tra prescrizione e ragionevole durata del processo.

Il corso approfondirà pertanto la disciplina delle vicende del corso della prescrizione, a processo in corso: la sospensione e l’interruzione della prescrizione, che sono al centro del dibattito, delle riforme normative e delle principali questioni applicative di questi ultimi anni. La nota vicenda Taricco ha posto il problema della natura sostanziale o processuale della disciplina dell’interruzione della prescrizione; un problema che si è riproposto, in rapporto alla sospensione, in occasione della disciplina adottata a seguito dell’emergenza Covid-19. Rispetto a entrambe le questioni, come è noto, si è pronunciata la Corte costituzionale, fornendo importanti coordinate interpretative in rapporto alla natura dell’istituto della prescrizione del reato e alle garanzie costituzionali ad esso correlate, a partire da quelle relative alla irretroattività, di particolare rilievo rispetto ai problemi di diritto intertemporale.

Oltre a fare il punto su alcuni aspetti dell’articolata disciplina dell’istituto (ad es., il dies a quo in rapporto al reato abituale, al reato permanente e al reato continuato), un approfondimento sarà dedicato alla questione della “confisca senza condanna”.

Una riflessione conclusiva, infine, riguarderà la prospettiva della vittima, per lo più recessiva rispetto a quella dell’imputato nell’ambito del dibattito pubblico sulla prescrizione del reato. Quando la prescrizione interviene a processo in corso, infatti, si pone il problema della mancata risposta alla domanda di giustizia della vittima e il correlato problema della mancata tutela di beni giuridici e financo di diritti fondamentali; una mancata tutela che è stata in passato oggetto di condanne da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo (come nel caso Cestaro c. Italia, in tema di tortura e relativo ai fatti del G8 di Genova) e che ha esposto l’Italia a osservazioni critiche in ambito internazionale (come nel caso dei report periodici del GRECO, in tema di contrasto alla corruzione, ritenuto ineffettivo in presenza di elevati tassi di prescrizione del reato.

Caratteristiche del corso:

Area: penale

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni (due giorni); metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito, gruppi di lavoro ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: centoventi; composizione della platea: novanta magistrati ordinari con funzioni penali e trenta magistrati onorari con funzioni penali.

Eventuali incompatibilità: nessuna.

 

Sede e data del corso: Online su piattaforma Microsoft Teams, 25 gennaio 2021 (apertura lavori ore 9.00) – 26 gennaio 2021 (chiusura lavori ore 17.00).