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P21037 La scienza ed il diritto penale tra nuove frontiere e garanzie dei diritti fondamentali dell’uomo



Il rapporto tra scienza e diritto penale deve essere considerato sotto un duplice profilo. Da un lato si tratta di affrontare il tema centrale della “prova scientifica” alla luce della evoluzione delle tecniche di accertamento in ambito penale, particolarmente laddove entra in gioco una valutazione avente una base o un riferimento di carattere scientifico (particolarmente in ambito medico, farmacologico, biologico fisico e chimico e ingegneristico-informatico) soprattutto con riferimento alle nuove tecnologie di acquisizione di fonti di prova. Dall’altro il rapporto tra scienza e diritto assume contorni più problematici laddove sia oggetto di valutazione la stessa attività scientifica intesa nel suo apprezzamento di dati o circostanze fattuali destinato ad assumere rilievo diretto in ambito giuridico, e particolarmente in ambito penale.

Sotto altro profilo, inoltre il corso intende approfondire il rapporto tra scienza e diritti fondamentali onde verificare lo stato delle questioni più controverse in termini di apprezzamento giuridico-specie in ambito penale e senza tralasciare la dimensione etica - dei risultati di un accertamento tecnico scientifico anche sotto l’aspetto della oggettività di determinate conclusioni e della utilizzabilità in rapporto ai fondamentali diritti dell’individuo e tra questi, in primo luogo, il diritto alla salute ed alla dignità della persona ed al rispetto della riservatezza rispetto a determinati trattamenti o sperimentazioni ,analizzando i contorni e l’effettività in ambito penale del “principio di precauzione”.

Infine, il tema della scienza nell’ambito della giurisdizione non può prescindere dalle delicate problematiche legate alla consulenza tecnica ed alla perizia. Se la consulenza tecnica così come la perizia è e rimane uno strumento prezioso per l’accertamento e la valutazione di elementi collocati in campi scientifici che spesso sfuggono alla formazione prettamente giuridica del magistrato. Inoltre andranno registrate le buone prassi esistenti in ordine alla formulazione dei quesiti ed alla opportunità di conferimento di consulenze collegiali in determinati contesti, specie nei caso di eventi nei quali sia necessario acquisire le migliori e più aggiornate conoscenze in argomento, anche al fine di rivalutare uno scenario probatorio specifico nel quale l’accertamento è sostanzialmente affidato alla conoscenza tecnico scientifica e nel quale assume rilievo anche il “metodo” di valutazione complessiva dei risultati e di campionamento, valorizzando in particolare il momento di acquisizione da parte del magistrato del dato scientifico e del controllo sulla correttezza e completezza di questo.

Caratteristiche del corso:

Area: penale

Organizzazione: Scuola Superiore della Magistratura; durata: quattro sessioni (due giorni e mezzo); metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito, gruppi di lavoro ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: centoventi; composizione della platea: centododici magistrati ordinari con funzioni penali (di cui quaranta con funzioni giudicanti e quarantadue con funzioni requirenti), cinque avvocati e tre magistrati militari.

Eventuali incompatibilità: nessuna.

Sede e data del corso: Aula virtuale Teams, 12 maggio 2021 (apertura lavori ore 14.30) – 14 maggio 2021 (chiusura lavori ore 13.00).