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P21062 Il giudicato e l’esecuzione penale



Il corso mira ad approfondire il ruolo del principio del giudicato nel sistema penale, in un contesto caratterizzato da una recente tendenza giurisprudenziale ad ampliare il novero delle deroghe, legislativamente previste, ridimensionandone la portata.

Premesso un inquadramento sull’evoluzione storico-normativa, sulla disciplina e sul fondamento del principio del giudicato penale, anche alla luce della giurisprudenza costituzionale e di quella sovranazionale, ci si soffermerà, attraverso l’esame dei più recenti arresti giurisprudenziali, sulla distinzione tra le diverse tipologie di giudicato: giudicato formale, giudicato sostanziale (e correlato principio del ne bis in idem), giudicato progressivo, giudicato esecutivo, giudicato cautelare.

Saranno quindi considerate le principali deroghe al principio previste dalla legge: la revisione, il ricorso straordinario per errore materiale o di fatto, la revoca per applicazione in executivis del principio del ne bis in idem.

Ancora, sarà presa in esame la più recente giurisprudenza in tema di applicazione in executivis della disciplina del concorso formale e del reato continuato, ovvero della sospensione condizionale della pena.

Una considerazione particolare sarà poi dedicata ai problemi, sempre più frequenti, connessi all’applicazione della disciplina dell’art. 673 c.p.p. per l’ipotesi di abolitio criminis o di dichiarazione di illegittimità costituzionale della norma incriminatrice.

Oggetto d’esame saranno anche, e in particolare, le deroghe al principio del giudicato introdotte per via giurisprudenziale: dalla disciplina dell’art. 630 c.p.p. per l’ipotesi di adeguamento a una decisione della Corte EDU (con connessa problematica dell’estensione erga omnes, o meno), all’estensione dell’art. 673 c.p.p. all’ipotesi dell’illegittimità comunitaria sopravvenuta ovvero del mutamento giurisprudenziale sopravvenuto, che determini l’irrilevanza penale del fatto.

Ancora, un focus verrà dedicato ai problemi della rideterminazione della pena inflitta in applicazione di una norma dichiarata costituzionalmente illegittima. Il problema si è presentato con una certa frequenza negli ultimi anni, a partire dalla giurisprudenza che si è fatta carico della rimozione degli effetti prodotti dall’applicazione della c.d. aggravante della clandestinità (art. 61 n. 11 bis c.p.). Una ulteriore tappa è stata più di recente segnata dalla sentenza Gatto delle Sezioni Unite, che nel 2014 ha consentito la rideterminazione della pena in sede esecutiva a seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale della disciplina dell’art. 69, comma 4 c.p. (divieto di prevalenza di determinate attenuanti sulla recidiva reiterata); un problema di nuovo attuale, da ultimo, a seguito della recente dichiarazione di illegittimità costituzionale del divieto di prevalenza dell’attenuante del vizio parziale di mente sulla recidiva reiterata. Il meccanismo della rideterminazione della pena in sede esecutiva è stato d’altra parte esteso dalla recente giurisprudenza di legittimità nell’ipotesi di declaratoria di illegittimità costituzionale di pene accessorie.

Per altro verso, si registrano anche atteggiamenti restrittivi della giurisprudenza, come nel caso dell’affermata esclusione dell’applicazione della disciplina dell’art. 673 c.p.p. a seguito della riforma della legittima difesa c.d. domiciliare, cioè nell’ipotesi dell’introduzione di una nuova e più ampia disciplina di una causa di giustificazione, che determini l’irrilevanza penale del fatto; un problema prospettabile, problematicamente, anche con riferimento all’introduzione di nuove cause di non punibilità.

Non mancherà, infine, la considerazione per i profili squisitamente processuali relativi al giudizio d’esecuzione e, tra questi, per il tema dei limiti alla cognizione del giudice.

Caratteristiche del corso:

Area: penale

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni (due giorni e mezzo); metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito, gruppi di lavoro ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: novanta; composizione della platea: ottantasette magistrati ordinari con funzioni penali e tre magistrati militari.

Eventuali incompatibilità: nessuna.

Sede e data del corso: On Line - Piattaforma Teams, 12 luglio 2021 (apertura lavori ore 15.00) – 14 luglio 2021 (chiusura lavori ore 13.00).