Formazione permanente Torna Indietro
P21067 I reati sessuali



La tutela della libertà di autodeterminazione nella sfera sessuale è stata oggetto, negli ultimi anni, di una crescente attenzione in sede internazionale e sovranazionale, nell’ambito di una complessiva rimeditazione del ruolo della vittima – e, in particolar modo, della vittima vulnerabile – nel sistema penale. Proprio sulla spinta di obblighi internazionali, il legislatore italiano è intervenuto in varie occasioni per rafforzare la prevenzione e la repressione dei reati sessuali; da ultimo, è stata approvata la legge 19 luglio 2019, n. 69 (c.d. Codice rosso) con l’obiettivo di rendere più efficaci e tempestive le indagini relative ad ipotesi di violenza di genere e domestica, dopo che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con la pronuncia Talpis c. Italia del 2017, aveva condannato il nostro Paese per l’inefficienza nella conduzione delle indagini in questa materia. Il Codice Rosso, nel tentativo di rimediare alle aporie procedimentali evidenziate dai giudici di Strasburgo, ha previsto una sorta di “corsia preferenziale” per le indagini relative ad alcune fattispecie delittuose, tra le quali, per l’appunto, i reati sessuali: la polizia giudiziaria ha l’obbligo di riferire immediatamente la notizia reato al pubblico ministero (art. 347 comma 3 c.p.p.) il quale, nel termine di tre giorni dall’iscrizione, deve assumere informazioni dalla persona offesa, salvo proroghe determinate da esigenze di tutela di minori o della riservatezza delle indagini (comma 1-ter all’art. 362 c.p.p.).

Una parte del corso sarà dunque dedicata all’analisi delle modalità di implementazione e all’impatto sull’attività delle procure delle nuove disposizioni. In particolare, un profilo problematico che sarà oggetto di trattazione è relativo al regime applicabile nel caso di mancato rispetto delle norme anzidette.

Sul versante del diritto sostanziale, il corso mira a delineare un quadro approfondito del sistema dei reati sessuali, nell’ottica di fornire all’interprete strumenti utili per delineare i confini applicativi tra le varie fattispecie, spesso di difficile individuazione. Particolare attenzione sarà dedicata alla delimitazione dell’ipotesi di atti sessuali con infraquattordicenne (art. 609-quater, comma 1, n. 1, c.p.) rispetto al reato di violenza sessuale ai danni di vittima della medesima età (art. 609-bis c.p.), nonché al rapporto tra l’aggravante della ricezione di denaro o altra utilità (art. 609-quater, comma 2-bis, c.p., introdotto dalla l. 69/2019) e il delitto di prostituzione minorile (art. 600-bis c.p.). Verranno inoltre discussi i confini tra il delitto di violenza sessuale (609-bis c.p.) e quello di violenza sessuale di gruppo (609-octies c.p.).

Saranno altresì affrontate alcune questioni ermeneutiche controverse, come il campo di applicazione delle nozioni di "atto sessuale" e “abuso di autorità”, nonché la possibile rilettura del concetto di “violenza” in termini di “assenza di consenso”, con evidenti ricadute in termini di estensione della responsabilità penale. Infine, un focus sarà dedicato al sempre più frequente utilizzo dei mezzi informatici per la commissione dei reati sessuali, circostanza che impone di reinterpretare in maniera evolutiva gli elementi costitutivi dei delitti, al fine di non trascurare nuove modalità di aggressione al bene giuridico della libertà di autodeterminazione sessuale.

Caratteristiche del corso:

Area: penale

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni (due giorni e mezzo); metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito, gruppi di lavoro ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: novanta; composizione della platea: novanta magistrati ordinari con funzioni penali.

Eventuali incompatibilità: nessuna.

Sede e data del corso:  AULA VIRTUALE MICROSOFT TEAMS apertura lavori 15/09/2021 alle ore 15.00, chiusura dei lavori 17/09/2021 alle ore 13.00.-