Formazione permanente Torna Indietro
T21009 Il diritto dei soggetti vulnerabili



Il corso mira ad approfondire il diritto dei soggetti vulnerabili traendo spunto dalla normativa sul “Codice Rosso”.

Con particolare attenzione alle necessarie ed opportune interazioni tra attività dei Pubblici Ministeri, dei giudici del dibattimento, dei giudici civili e della volontaria giurisdizione e dei Tribunali per i Minorenni.

Il Codice Rosso prevede espressamente all’art. 64-bis disp. att. c.p.p. “Ai fini della decisione dei provvedimenti di separazione personale dei coniugi o delle cause relative ai figli minori di età o all’esercizio della potestà genitoriale, copia delle ordinanze che applicano misure cautelari personali o ne dispongono la sostituzione o la revoca, dell’avviso della conclusione delle indagini preliminari, del provvedimento con il quale è disposta l’archiviazione  e della sentenza emessa nei confronti di una delle parti in relazione ai reati previsti dagli articoli 572, 609 bis, 609 ter, quater, quinquies octies, 612 bis e 612 ter c.p. nonché degli articoli 575 primo comma numeri 2, 5, e 5.1 e 577 primo comma numero 1 e comma secondo del codice penale è trasmessa senza ritardo al giudice procedente” . 

Il Legislatore richiede, pertanto, un necessario coordinamento fra il settore penale, sia Gip-Gup che dibattimentale, e quello civile – con riferimento ai procedimenti di separazione e divorzio-oltre che di volontaria giurisdizione, relativamente alla regolamentazione della responsabilità genitoriale nelle famiglie di fatto.

E’ evidente come la tematica trovi uno stretto collegamento anche con la materia trattata dal Tribunale per i Minorenni, relativamente alla eventuale apertura di procedimenti di sospensione-decadenza della potestà genitoriale nei confronti del genitore maltrattante. 

Il corso mira ad approfondire le modalità di assicurazione del dovuto coordinamento fra le varie Autorità e sulla strategia e “preparazione personale” del Pubblico Ministero e dei Giudicanti, penali e civili, nel trattare la tematica delle “vittime vulnerabili”.

Quanto all’ organizzazione delle attività di indagine da parte delle Procure, si porrà attenzione  ai profili squisitamente investigativi ed all’analisi codicistica dello statuto della vittima vulnerabile in fase di indagini, dovendosi  privilegiare la  specializzazione negli Uffici di Procura e virtuose prassi di assegnazione, ai singoli magistrati specializzati, dei cosiddetti reati spia (quali le percosse, le lesioni, le minacce) rispetto ai, più gravi, delitti di cui agli articoli 612-bis e 572 c.p., rivolti ai danni delle medesime persone offese con assicurazione  una tempistica efficiente quanto all’evasione delle pratiche (ad esempio la fissazione degli incidenti probatori o la risposta pronta alla richiesta di misura cautelare).

 Quanto, poi, alle tematiche di interesse del giudice (Gip e dibattimento), sarà sviscerato il metodo di raccolta della deposizione della vittima vulnerabile in sede di incidente probatorio ed al dibattimento, sulla base delle norme del codice di procedura penale che hanno recepito la Convenzione di Istanbul (solo a titolo esemplificativo si cita l’articolo 498 commi 4-bis, 4-ter e 4- quater c.p.p.).  Ampia disamina concernerà, poi, la metodologia del giudicante nella valutazione della prova dichiarativa al dibattimento (valutazione della deposizione della persona offesa, sua attendibilità intrinseca ed estrinseca, raffronto fra la prova dichiarativa della vittima vulnerabile e le altre prove raccolte al dibattimento- ad esempio referti medici, registrazioni, testimonianze di confidenti). Non ultimo, poi, il tema – di stringente attualità - della tecnica redazionale delle sentenze e del divieto del giudicante di attribuire rilevanza a criteri meramente etici o di senso comune. 

Relativamente alla trattazione della materia da parte del giudice civile della separazione e del divorzio e della volontaria giurisdizione si porrà l’attenzione sulla possibilità di acquisire autonomamente da parte del Giudicante di informazioni da parte dell’Autorità penale e sulla utilizzabilità degli atti di indagine che siano prodotti da ciascuna delle parti nonché sulle modalità di ascolto dei minori nel procedimento civile.

Saranno organizzati gruppi di lavoro separati per i Pubblici Ministeri, i Giudicanti penali ed i giudicanti civili,

Il Corso mira a sottolineare la necessità di coordinamento fra diverse Autorità:

- fra Procura ordinaria e Procura Minorile (per promuovere procedimenti civili a tutela dei minori);

- fra Procura-Tribunale penale e Tribunale Civile (per evitare che nel corso di un’udienza penale si consenta l’incontro fra vittima e destinatario dell’obbligo di protezione civile o che in un giudizio civile in materia di famiglia si consenta o si imponga il contatto fra persone per le quali vi è divieto in base a misura cautelari penali);

- fra Procura- Tribunale civile e Tribunale per i minori (ai fini di una migliore valutazione dei procedimenti di sospensione decadenza della capacità genitoriale).

 

Caratteristiche del corso:

 

Area: comune

Organizzazione: Scuola Superiore della Magistratura, in collaborazione con la Struttura di formazione decentrata presso la Corte d’appello di Campobasso; durata: tre sessioni (un giorno e mezzo); metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito, gruppi di lavoro ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: settanta; composizione della platea: trentacinque magistrati ordinari provenienti da distretti diversi da quello della Corte di appello di Campobasso, oltre a magistrati ordinari e onorari e ad avvocati che operino in quel distretto indicati dalla struttura organizzatrice.

 

Eventuali incompatibilità: nessuna.

 

Sede e data del corso: Campobasso, 24 settembre 2021 (apertura lavori ore 9.00) – 25 settembre 2021 (chiusura lavori ore 13.00).