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P20023 Il punto sulle impugnazioni penali



Con l'entrata in vigore del d.lgs. n. 11 del 2018, nella data del 6 marzo 2018, un rilevante tassello della cosiddetta riforma Orlando (legge n. 103 del 2017) è stato portato a compimento, risultando infatti definite alcune significative novità del giudizio di impugnazione, che avevano avuto importanti anticipazioni già nella citata legge di riforma.

In realtà quest’ultima aveva regolato per proprio conto diversi aspetti del sistema di sindacato dei provvedimenti giudiziari: l'appello avverso le sentenze di non luogo a procedere emesse in udienza preliminare; i requisiti di forma dell'atto di impugnazione, in collegamento con quanto affermato dalle Sezioni unite della Cassazione, in punto di specificità dei motivi, con la sentenza n. 8825 del 2017; la reintroduzione del concordato in appello con rinuncia ai motivi; la previsione espressa d’una rinnovazione istruttoria obbligatoria in caso di appello del pubblico ministero contro sentenze di proscioglimento censurate per motivi attinenti alla valutazione della prova dichiarativa; l’eliminazione della competenza primaria ed esclusiva della Cassazione riguardo all'impugnazione dei provvedimenti di archiviazione, oltre che delle sentenze di non luogo a procedere, nonché, in prima battuta, riguardo alla rescissione del giudicato; i limiti alla facoltà di ricorso per cassazione – art. 1, commi 50 e 69 - in particolare attuati sopprimendo il ricorso personale dell'imputato; la prescrizione del rito camerale partecipato, ex art 127 c.p.p., per la trattazione dei ricorsi di legittimità in materia cautelare reale, in contrasto con il pronunciamento delle Sezioni Unite (sentenza n. 51207 del 2015); la profonda alterazione del rapporto tra Sezioni unite e Sezioni semplici nell’ambito della Corte suprema, con la previsione di un obbligo per le seconde di rimettere alle prime i ricorsi nel caso di dissenso dai principi di diritto enunciati in precedenza dal Collegio allargato.

Rispetto a tale elenco, neppure completo, di novità introdotte dalla legge n. 103 del 2017, le tematiche affrontate dal d.lgs. n. 11 del 2018 attengono soprattutto alla legittimazione soggettiva ed oggettiva per l’impugnazione, la cui nuova disciplina si è resa subito operativa, inevitabilmente germinando questioni di diritto transitorio.

La riforma complessivamente attuata dal legislatore verrà analizzata in tutti i suoi diversi contenuti. Nella parte in vigore fin dall’agosto 2017, la novella ha già originato un approfondito dibattito. Basti citare, riguardo alla disciplina positiva dell’obbligo di rinnovazione dell’istruzione in appello in caso di impugnazione del pubblico ministero (art. 603, comma 3-bis, c.p.p.), l’intervento già attuato dalle Sezioni Unite della Cassazione (sentenza n. 14800 del 2018) e della Corte Costituzionale (sentenza n.124 del 2019), nel contesto di un animato e cospicuo dibattito. Ma saranno affrontati altri profili emergenti nell’esperienza applicativa della riforma, come ad esempio la possibilità del ricorso della parte pubblica con effetti di favore per l’imputato (da limitare eventualmente al caso della violazione di legge), o la nuova disciplina dell'appello incidentale, cui è altresì correlata la riforma dell'art. 595, comma 3, c.p.p., finalizzata al potenziamento della dialettica processuale rispetto alle impugnazioni proposte da altre parti.

Il ruolo della giurisprudenza nella definizione della reale portata della lettera e della voluntas legis sembra crescere, rafforzarsi, essere sempre più centrale.
Il principale obiettivo di questo corso, che viene riproposto anche nel 2020, è quello di verificare come l’interprete abbia affrontato e affronti le nuove disposizioni, in particolare quelle che, più di altre, generano problemi ai quali quotidianamente magistrati e avvocati sono chiamati a dare soluzione.


Caratteristiche del corso: 

Area: penale
 

 

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni (due giorni e mezzo); metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito, gruppi di lavoro ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: novanta; composizione della platea: ottantacinque magistrati ordinari con funzioni penali, oltre a cinque avvocati

Eventuali incompatibilità: saranno postergati rispetto ad ogni altro richiedente coloro che risultino essere stati ammessi al corso P19072. 

Sede e data del corso: aula virtuale Microsoft teams, 30 novembre 2020 (apertura lavori ore 14.30) – 02 dicembre 2020 (chiusura lavori ore 12.00).).


 

 

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