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P21039 L’azione di classe – l’art. 140 bis del codice del consumo, le criticità applicative e la nuova azione di classe



L’azione di classe è stata introdotta per la prima volta nel nostro ordinamento dal Codice del Consumo nel 2007 e da allora è stata sottoposta a molteplici interventi legislativi che tuttavia non sono riusciti a conferire effettività ad uno strumento di tutela caratterizzato da evidenti limiti applicativi riconducibili in primis alle ristrette maglie del vaglio preventivo di ammissibilità, nonché ai costi e ai tempi della procedura. Limitato è infatti il numero delle azioni di classe promosse dal 2007 ad oggi, mentre elevato il numero delle declaratorie di inammissibilità. Con la riforma introdotta con legge n. 31 del 12 aprile 2019 (ancora non entrata in vigore) il legislatore ha inteso rilanciare l’azione di classe ampliandone l’ambito di applicazione dal punto di vista sia oggettivo (si supera il limite dei diritti contrattuali, delle pratiche  commerciali scorrette e di quelle anticoncorrenziali) sia soggettivo (non più solo consumatori ma qualunque soggetto giuridico titolare di diritti individuali omogenei) e trasferendo la relativa disciplina dal codice del consumo al codice di rito (Titolo VIII-bis del Libro IV del c.p.c.). L’azione di classe così come presentata nella riforma si articola in tre distinte fasi: la prima relativa al giudizio di ammissibilità che si conclude con ordinanza; la seconda relativa all’accertamento di responsabilità del convenuto nei confronti del c.d. lead plentiff che si conclude con sentenza del tribunale secondo il rito del procedimento sommario di cognizione; la terza relativa all’accertamento del diritto individuale al risarcimento/restituzione di ciascun membro della classe e alla liquidazione delle relative somme; tale fase si svolge davanti al giudice delegato e segue un iter simile, sotto molti profili, al procedimento di accertamento dello stato passivo. Resta fermo il sistema dell’opt-in proprio dell’azione di classe italiana, con l’importante novità che l’adesione può avvenire - entro un termine prestabilito – anche dopo la pronuncia della sentenza “di merito” adottata all’esito della seconda fase, fermo restando l’obbligo dell’aderente di dimostrare l’omogeneità della propria pretesa individuale rispetto a quella collettiva. 

L’incontro vuole perciò costituire uno spazio di riflessione e discussione sull’evoluzione dell’azione di classe nel nostro ordinamento ed in particolare sulle novità introdotte dalla riforma del 2019, evidenziandone criticità applicative e dubbi interpretativi.

Caratteristiche del corso:

Area: civile

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni (due giorni e mezzo); metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito, gruppi di lavoro ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: novanta; composizione della platea: ottantacinque magistrati ordinari con funzioni civili e cinque avvocati.

Eventuali incompatibilità: nessuna.

Sede e data del corso:  Aula virrtuale Microsoft Teams, 17 maggio 2021 (apertura lavori ore 15.00) –19 maggio 2021 (chiusura lavori ore 13.00).

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