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P20004 Il procedimento indiziario: dalla ricerca alla valutazione della prova



La complessità della ricerca dei legami tra frammenti del fatto non idonei, singolarmente considerati, a fornire la dimostrazione tipica della prova rappresentativa è tema che, da sempre, ha attraversato gli studi della scienza processualistica.

Nelle sue “Quistioni di diritto”, l’avvocato generale del Re presso la Corte suprema di giustizia di Napoli, Niccola Nicolini, riprendendo un passo delle Epistole di Orazio Flacco, forniva già una nozione di procedimento indiziario, idonea a delinearne la funzione ed il grado di adeguatezza richiesto: “indiciis monstrare recentibus abdita rerum” (“svelare attraverso indizi recenti il segreto delle cose”), descrivendo un’operazione, tutta intellettuale, diretta ad indagare la natura intima delle cose, le loro cause e i rapporti con le altre.

L’art. 192 del codice di rito vigente, pur utilizzando una costruzione semantica che in apertura tende a svalutare la capacità probatoria degli indizi, fornisce però – in via di eccettuazione – l’indicazione dei connotati che consentono ad essi di assurgere allo stesso grado di affidabilità della prova rappresentativa.

Va rilevato che spesso si presta attenzione alla regola dell’art. 192 solo in fase “consuntiva”, trattandosi di disposizione che attiene al momento valutativo, mentre il percorso in essa tracciato non viene adeguatamente considerato come criterio metodologico già in fase di ricerca della prova.

Il corso si propone, quindi, una riflessione sul procedimento indiziario volta a sintetizzare le tecniche di individuazione, selezione e raccordo degli elementi indiziari durante la fase dell’investigazione penale (anche grazie all’apporto delle scienze e delle nuove tecnologie) ed il loro “trasferimento” nel confronto dibattimentale, fino a giungere a delineare le regole di elaborazione logica, di analisi e di sintesi, su cui si fonda il precetto del capoverso dell’art. 192 del codice di rito.

Non mancherà, infine, un approfondimento sul rapporto tra questa regola di giudizio ed i nuovi requisiti di contenuto della motivazione della sentenza, come descritti nella versione novellata dell’art. 546 cod. proc. pen.


Caratteristiche del corso: 

Area: penale
 

 

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni (due giorni e mezzo); metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito, gruppi di lavoro ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: novanta; composizione della platea: settantotto magistrati ordinari e sei magistrati onorari con funzioni penali, oltre a sei avvocati

Eventuali incompatibilità: nessuna. 

Sede e data del corso: Scandicci, Villa di Castel Pulci, 22 gennaio 2020 (apertura lavori ore 15.00) – 24 gennaio 2020 (chiusura lavori ore 13.00).


 

 

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