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P21045 I reati tributari tra giurisprudenza interna e sovranazionale: frodi, omissioni ed elusioni



Il sistema penale tributario assume un ruolo di centrale importanza nella prassi giurisprudenziale, nazionale e sovranazionale, ed è oggetto di un dinamismo legislativo continuo e dalle direttrici non sempre convergenti. In controtendenza rispetto all’intento di ridimensionamento dell’area di intervento penale in materia tributaria operato con il d.lgs. n. 158 del 2015, il legislatore è di recente intervenuto con la legge 19 dicembre 2019, n. 157, che ha convertito in legge con modificazioni il d.l. n. 24/2019. L’intervento normativo ha anzitutto inciso sul trattamento sanzionatorio dei reati tributari di cui al d.lgs. n. 74/2000: sono state elevate le cornici edittali per molti di questi delitti, con ricadute anche sui termini di prescrizione, e sono state abbassate alcune soglie di punibilità. La riforma ha però al contempo esteso la causa di non punibilità del pagamento del debito tributario di cui all’art. 13 d.lgs. n. 74/2000 anche ai reati di dichiarazione fraudolenta di cui agli artt. 2 e 3 (mentre era in precedenza riferita ai soli reati di omessa o infedele dichiarazione di cui agli artt. 4 e 5); modifica, quest’ultima, che offre l’occasione per una riflessione sul “volto riscossivo” che impronta il sistema penaltributario, pronto a rinunciare alla comminatoria penale a fronte della monetizzazione degli importi dovuti all’erario. Un trend, peraltro, che può leggersi anche nelle novità che hanno investito la disciplina della confisca prevista in relazione a questi reati, che può essere oggi evitata mediante il mero “impegno” a restituire l’imposta evasa (ai sensi del discusso secondo comma dell’art. 12-bis, introdotto nel 2015). Sempre sul piano della confisca, si segnala la nuova possibilità di disporre la misura c.d. allargata per i medesimi reati (ai sensi dell’art. 12-ter, introdotto nel 2019). Infine, non meno importante è la recentissima introduzione di alcuni illeciti penali tributari nel novero dei reati-presupposto della responsabilità degli enti di cui al d.lgs. n. 231/2001, novità che introduce nuovi scenari nel contrasto della criminalità economica tributaria.

Il corso affronterà i nuovi problemi – intertemporali, interpretativi e applicativi – di fronte ai quali le recenti riforme hanno posto gli interpreti. Problemi che si innestano in un tessuto normativo già denso di ulteriori profili critici che necessitano di un approfondimento e di un continuo aggiornamento.

Può, tra questi ultimi, menzionarsi il tema, di grande impatto in questo ambito quando il reato abbia ad oggetto tributi che rientrano nelle materie di intervento dell’Unione europea, della c.d. saga Taricco che ha visto seguire alla pronuncia della Corte di Giustizia nel 2015 prese di posizione non sempre convergenti della giurisprudenza di merito, della Cassazione e della Corte costituzionale.

Non trascurabili, infine, sono altresì le ricadute della giurisprudenza sovranazionale in tema di compatibilità con il principio di ne bis in idem del regime di doppio binario sanzionatorio tributario, tema rispetto al quale la sentenza della Corte EDU Grande Steven c. Italia del 7 luglio 2014 ha subìto un noto revirement da parte della Grande Camera nella sent. 15 novembre 2016, A. e B. c.  Norvegia, alla quale hanno fatto seguito ulteriori rilevanti pronunce della Corte di Giustizia (tra cui sent. 5 aprile 2017, Orsi e Baldetti) e della stessa Grande Camera della Corte di Strasburgo nella sentenza 8 luglio 2019, Mihalache c. Romania.

Il corso si propone dunque di offrire un quadro aggiornato del sistema penaltributario emergente dalle recenti riforme legislative e di approfondire gli snodi problematici, sostanziali e processuali, maggiormente attenzionati dalla giurisprudenza e dalla dottrina, al fine di coniugare prassi e teoria e di fornire strumenti utili ad orientarsi all’interno di un ambito in continua evoluzione.

 

Caratteristiche del corso:

Area: penale

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni (due giorni e mezzo); metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito, gruppi di lavoro ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: novanta; composizione della platea: novanta magistrati ordinari con funzioni penali.

Eventuali incompatibilità: nessuna.

Sede e data del corso: On line Teams, 14 giugno 2021 (apertura lavori ore 15,00) – 16 giugno 2021 (chiusura lavori ore 13.00).

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