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FPFP21008 PREVENIRE IL CONDIZIONAMENTO CRIMINALE DELL’ECONOMIA: DAL MODELLO ABLATORIO AL CONTROLLO TERAPEUTICO DELLE IMPRESE”




SCHEDA DI PRESENTAZIONE DEL CORSO STRAORDINARIO
Prevenire il condizionamento criminale dell’economia:

dal modello ablatorio al controllo

terapeutico delle imprese

Organizzato in collaborazione con la Direzione Nazionale Antimafia

e l’Università degli Studi di Palermo
Corso dedicato al nome di Paolo Borsellino

(codice FPFP21008)

La riforma del Codice antimafia del 2017 è intervenuta sugli istituti dell’amministrazione giudiziaria (art. 34) e del controllo giudiziario (art. 34-bis), conferendo loro una struttura assai più articolata e una funzione politico-criminale di ben maggiore rilievo rispetto al passato nell’ambito delle misure di prevenzione patrimoniali. Nella nuova versione, infatti, tali istituti assumono il ruolo di vera e propria alternativa di intervento rispetto alla classica misura ablativa e sono congegnati per il risanamento delle attività economiche e in particolare delle aziende che si siano trovate in condizione di ricevere agevolazioni e/o condizionamenti da contesti di criminalità del profitto e, in particolare, di criminalità mafiosa.

Pur nella loro diversità, entrambi gli istituti puntano, infatti, a contrastare l’infiltrazione e il condizionamento illecito dell’economia e delle attività imprenditoriali mediante un intervento giudiziario di tipo “terapeutico”. Un intervento, cioè, volto a neutralizzare per tempo il “contagio” criminale delle aziende anche senza ricorrere allo spossessamento gestorio, per un verso, e per altro verso, finalizzato a munire le realtà economiche sottoposte a misura dei necessari presidi contro il rischio di future compromissioni con interessi criminali.

In tale contesto si colloca la disciplina introdotta dal comma 6 dell’art. 34–bis come inedita modalità di coordinamento con la prevenzione amministrativa volta ad assicurare continuità all’impresa raggiunta da informazione antimafia interdittiva. Nell’ambito del procedimento di ammissione le procure distrettuali diventano protagoniste delle attività di approfondimento volte a supportare il tribunale nella fase di valutazione dei presupposti di ammissione e nella successiva fase di esecuzione del controllo giudiziario. In linea con la posizione di assoluta centralità nell’analisi ed elaborazione degli elementi conoscitivi, il ruolo della Direzione nazionale assume una importanza strategica a supporto delle procedure di amministrazione giudiziaria e di controllo giudiziario.

Il Corso si propone di esplorare le potenzialità di tali istituti in una triplice prospettiva. In primo luogo, quella volta alla descrizione dei requisiti strutturali e dei presupposti applicativi in un’ottica sia sostanziale sia processuale. In secondo luogo, quella dell’analisi e selezione delle migliori tecniche di indagine alla luce dei nuovi contorni assunti dagli istituti e delle più aggiornate conoscenze empirico- criminologiche sui rapporti tra economia lecita e criminalità di tipo mafioso (e del profitto più in generale). Infine, la terza prospettiva sarà offerta dal sapere e dalle prassi economico-aziendalistiche al fine di dotare gli operatori delle conoscenze minime ma indispensabili sul versante della compliance d’impresa e dei programmi di bonifica aziendale in un’ottica di prevenzione delle commistioni criminali.

 

Caratteristiche del corso:

Area: penale

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura, in collaborazione con la Direzione Nazionale Antimafia e l’Università degli Studi di Palermo; durata: quattro sessioni (due giorni e mezzo); metodologia: relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica seguite da dibattito; numero complessivo dei partecipanti e composizione della platea: ottanta magistrati ordinari con funzioni penali sia giudicanti che requirenti.

Eventuali incompatibilità: nessuna.

Sede e data del corso: Università di Palermo, Aula Magna (Ingegneria) – Steri - 6 ottobre 2021 (apertura lavori ore 15.00) – 8 ottobre 2021 (chiusura lavori ore 13.00).

 

 

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