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P21001 L’impatto dell’emergenza COVID-19 sulla giustizia penale



Il corso fa seguito ad alcuni webinar che la Scuola ha promosso, durante l’emergenza sanitaria, per assicurare momenti di formazione e di informazione sugli aspetti di disciplina e operativi che interessano il sistema della giustizia e, in particolare, il diritto e il processo penale. Attraverso un corso tradizionale, inserito nell’ambito del programma ordinario della formazione permanente, la Scuola intende creare l’occasione per un approfondimento maggiore e sistematico di temi che interesseranno la prassi nei prossimi mesi ed anni, ben oltre l’auspicabile fine della pandemia.

La pandemia ha fatto emergere nuovi problemi nell’intero sistema penale: problemi relativi al diritto penale sostanziale, al diritto processuale penale e al diritto penitenziario e dell’esecuzione penale. Il corso ambisce a una trattazione unitaria dei diversi profili, che valorizzi la prassi giudiziaria e dottrinale e sia in grado, da un lato, di fissare dove possibile alcuni punti fermi e, dall’altro lato, di mettere sul tappeto problemi applicativi prospettando possibili soluzioni, suggerite dai principi del sistema, a partire da quelli costituzionali; principi che saranno evocati in premessa e attraverseranno la trattazione delle diverse sessioni tematiche.

Per quanto riguarda il diritto penale sostanziale, l’attenzione si soffermerà sulle figure di reato configurabili in rapporto all’emergenza Covid-19. Attraverso i dati statistici elaborati dal Ministero dell’Interno, e relativi alle denunce presentate a seguito dei controlli effettuati dalle forze di polizia, si affronteranno le problematiche applicative relative all’accertamento dei reati connessi all’inosservanza delle misure di contenimento dell’epidemia: dalla contravvenzione per l’inosservanza della quarantena da parte dei soggetti positivi al virus (art. 4, comma 6 d.l. n. 19/2020; art. 2, comma 3 d.l. n. 33/2020), alla contravvenzione di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità (art. 650 c.p.) – applicabile nella prima parte dell’emergenza – ai delitti di falso in rapporto alle autocertificazioni, fino ai più gravi delitti contro l’incolumità pubblica e contro la persona. Il corso si soffermerà a quest’ultimo proposito sulle fattispecie di epidemia, dolosa (art. 438) e colposa (art. 452) e sulle fattispecie di lesioni personali e di omicidio colposo, ravvisabili in via di principio, per dolo (per lo più eventuale) e per colpa (cosciente o meno) in rapporto alla diffusione del virus. A tal proposito si considereranno i problemi relativi all’individuazione dei soggetti responsabili, compresi i titolari di eventuali posizioni di garanzia rilevanti ex art. 40, comma 2 c.p., alla prova del rapporto di causalità (particolarmente complessa nel contesto di un’epidemia diffusa), all’accertamento della colpa, la cui valutazione deve tenere conto del contesto emergenziale del tutto eccezionale e largamente imprevedibile. I problemi qui evocati saranno considerati con particolare riferimento alla responsabilità di medici e gestori di strutture sanitarie – anche in rapporto ai conflitti di doveri e alle c.d. scelte tragiche relative al paziente cui dare la priorità nelle cure – e alla responsabilità di soggetti diversi, compresi i datori di lavoro, gli amministratori pubblici e i decisori politici. 

Una finestra sarà aperta, nel corso, per considerare altresì i reati economici connessi all’emergenza (a partire dalle frodi per il conseguimento delle erogazioni pubbliche).

Sotto il profilo della procedura penale, il corso rappresenterà l’occasione per fare il punto sulla disciplina emergenziale adottata per consentire al procedimento e al processo penale, in tutte le sue fasi (dalle indagini preliminari al giudizio d’esecuzione), di proseguire nonostante l’emergenza. Dopo una prima fase di sospensione dei termini e dei procedimenti, l’apertura alle tecnologie da remoto e ai mezzi telematici ha dato luogo a problematiche operative di carattere tecnico e a questioni interpretative di particolare rilievo. Il nucleo di tali questioni, nel contesto di una riflessione di ampio respiro, ruota attorno ai limiti entro i quali le regole del giusto processo, di rango costituzionale, possono ritenersi compatibili con la realtà del processo da remoto. La Scuola intende sul punto sollecitare una riflessione, già in corso tra gli studiosi e al centro di questioni di legittimità costituzionale che potranno essere proposte e sollevate nel prossimo futuro.

Nella prospettiva dell’esecuzione penale, infine, la pandemia da Covid-19 ha posto il problema della tutela della salute nel sistema penitenziario che continua ad essere afflitto da un problema di cronico sovraffollamento. Saranno presi in esame i provvedimenti normativi adottati per cercare di ridurre il numero dei detenuti, attraverso una nuova ipotesi di detenzione domiciliare e una disciplina speciale di licenze e permessi. Sarà altresì presa in esame la prassi giurisprudenziale e degli uffici che, specie dopo un documento di indirizzo della Procura Generale della Cassazione, ha consentito una significativa riduzione della popolazione penitenziaria valorizzando gli arresti domiciliari, in luogo della custodia cautelare, e strumenti quali il differimento dell’esecuzione della pena per infermità, correlata al rischio del contagio. Uno spazio, da ultimo, sarà dedicato anche alla disciplina adottata in rapporto alla scarcerazione, per motivi di salute, di condannati per reati di criminalità organizzata.

 

Caratteristiche del corso:

 

Area: penale

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni (due giorni); metodologia: metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito, gruppi di lavoro ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: centoventi; composizione della platea: cento magistrati ordinari e venti magistrati onorari con funzioni penali.

Eventuali incompatibilità: nessuna.

 

Sede e data del corso: Online su piattaforma Microsoft Teams, 11 gennaio 2021 (apertura lavori ore 9.00) – 12 gennaio 2021 (chiusura lavori ore 17.00).

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