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P21049 Il sindacato giudiziale sulla legittimità della norma tra Costituzione e fonti sovranazionali



Il tema del controllo giudiziale sulla legittimità costituzionale della norma, e della relazione sia tra norma e fonti sovranazionali sia tra queste e la Costituzione, fa ormai tradizionalmente parte del programma della Scuola. 

Si tratta di un tema che ha dato luogo a questioni di grandissima attualità, in particolare nei casi in cui il giudice è chiamato ad applicare un diritto nazionale confliggente con diritti fondamentali che siano, al contempo, protetti dalla Costituzione, dal Trattato sull’Unione Europea e/o dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione e/o dalla Convenzione Europea dei diritti dell’uomo.

Il tema è giunto ripetutamente all’attenzione della Corte costituzionale: il riferimento corre innanzi tutto alle sentenze gemelle n. 348 e n. 349 del 2007, che hanno qualificato come “norme interposte”, ai sensi dell’art. 117, primo comma della Costituzione, quelle che pongono vincoli originati da accordi internazionali, tra i quali il Trattato che istituisce la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali; oppure alla sentenza n. 49 del 2015, circa l’obbligo del giudice comune di tenere in considerazione, ai fini dell’interpretazione conforme o del rilievo di costituzionalità (riguardo alla norma nazionale apparentemente confliggente), la sola giurisprudenza “consolidata” della Corte EDU.

Il tema di maggiore attualità, dopo le sentenze della Corte costituzionale n. 269 del 2017e n. 20 del 2019, riguarda oggi la questione della cosiddetta doppia pregiudizialità, che si pone nel caso in cui versandosi in ambito di applicazione del diritto dell’Unione Europea, la norma nazionale appaia incompatibile tanto con i parametri costituzionali interni quanto con diritti fondamentali protetti da norme dell’Unione Europea direttamente applicabili, siano esse contenute nella Carta o nel Trattato.

Il corso si propone di esaminare i tre sistemi di protezione dei diritti fondamentali e di guidare il partecipante attraverso possibili percorsi di composizione del contrasto tra diritto interno, diritto dell’Unione europea e Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Ampio spazio sarà dedicato all’interpretazione conforme (a Costituzione, Carta e Convenzione), al  giudizio incidentale di legittimità costituzionale, al rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia e alla disapplicazione del diritto interno confliggente con il diritto dell’Unione direttamente applicabile.

 

Caratteristiche del corso:

 

Area: comune

Organizzazione: Scuola Superiore della Magistratura, in collaborazione con Corte Costituzionale; durata: quattro sessioni (due giorni e mezzo); metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: novanta; composizione della platea: settanta magistrati ordinari, dodici magistrati onorari, cinque avvocati e tre magistrati militari.

 

Eventuali incompatibilità: nessuna.

Sede e data del corso: Roma, Palazzo della Corte Costituzionale, Piazza del Quirinale, 9 e 10 dicembre 2021 (apertura lavori ore 9.00) – (chiusura lavori ore 17.00).

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