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P21065 La libertà di espressione e i discorsi d’odio – corso PLUS



Il corso intende offrire un aggiornamento sui temi centrali della libertà di espressione, così come declinata dall’articolo 21 della Costituzione e, a livello europeo, dall’art. 10 della Convenzione dei diritti dell’uomo e dall’art 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

Il filo conduttore del corso riguarderà̀ il ruolo del giudice nella definizione dei contenuti e dei limiti alla libertà di espressione, ponendo particolare attenzione alla libertà di espressione nell’ecosistema digitale, all’utilizzo di internet e dei cosiddetti “social networks” quali mezzi per veicolare idee, opinioni ed affermazioni. In tal senso saranno affrontati i problemi legati al conflitto fra tutela della libertà di espressione e altri diritti equivalenti, quali i diritti della personalità̀, il diritto alla protezione dei dati personali e il diritto alla proprietà̀ intellettuale.

Saranno presentati e analizzati i casi più̀ significativi decisi dalla Corte Costituzionale e dalle Corti europee per valutare come gli standard e i criteri individuati dai giudici europei possano rappresentare un riferimento per il giudice nazionale, quando si tratti di bilanciare diritti fondamentali configgenti.

Saranno, poi, approfondite le questioni relative ai discorsi d’odio ed al conseguente intervento penale sia nell’ottica del reato di diffamazione e delle relative conseguenze anche di carattere civilistico, che in quella della responsabilità degli Internet Service Providers. 

Sempre con riguardo ai discorsi d’odio ed alle forme di contrasto attuate dal legislatore nazionale ed europeo l’attenzione sarà̀ principalmente rivolta alla comunicazione online ed anche in quest’ambito l’analisi terrà conto della giurisprudenza sovranazionale, sia dal punto di vista sostanziale (ed in particolare degli standard elaborati dalla Corte di Strasburgo, a partire dalla nota sentenza Delfi c. Estonia del 16 giugno 2015 e fino alla più̀ recente Daniel Pihl c. Svezia del 9 marzo 2017), sia dal punto di vista dei rimedi giuridici in ambito penale e civile.

 

Caratteristiche del corso:

 

Area: comune

Organizzazione: Scuola Superiore della Magistratura; durata: quattro sessioni (due giorni e mezzo); metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito, gruppi di lavoro ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: novanta; composizione della platea: sessanta magistrati ordinari, venti magistrati onorari e dieci magistrati stranieri.

Eventuali incompatibilità: saranno postergati rispetto ad ogni altro richiedente coloro che risultino aver partecipato al corso P20069.

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