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T21012 Tutela individuale e tutela collettiva e art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea



L’introduzione di una disciplina generale dei procedimenti collettivi e delle azioni di classe ad opera della legge n. 31/2019 porta a riflettere sui difficili equilibri tra tutela collettiva e tutela individuale nel quadro dei diritti fondamentali al giusto processo e a una tutela giurisdizionale effettiva.

L’art. 24, Cost., per un verso e l’art. 47 CDFUE, per l’altro possono giocare un ruolo significativo nell’interpretazione delle nuove norme che disciplinano le tutele collettive e il loro rapporto con le azioni individuali.

In primo luogo, l’art. 47 CDFUE può essere utilizzato, pur nel suo ambito di applicazione, come canone interpretativo tutte le volte in cui il giudice si troverà a fornire strumenti di tutela per l’attuazione di diritti fondati regolati dal diritto dell’Unione europea. In tale prospettiva deve essere analizzata la l. 31/2019 che introduce gli strumenti dell’azione di classe e dell’azione inibitoria collettiva ben oltre l’ambito classico del diritto dei consumatori. Le questioni di carattere generale, teoriche e pratiche, non sono di poco conto a partire dal ruolo del giudicato, anche rispetto al complesso bilanciamento fra adesione all’azione di classe e possibilità di agire in giudizio in via autonoma, e dall’estensione della legittimazione ad agire degli enti esponenziali.

Da un punto di vista più settoriale, l’art. 47 CDFUE potrebbe giocare un ruolo rispetto all’interpretazione delle norme sulle tutele collettive che presiedono specificamente al diritto dei consumatori e al settore della protezione dei dati personali. Con riguardo al primo ambito, si segnala che è stata di recente approvata dal Parlamento Europeo in prima lettura una direttiva che disciplina le azioni rappresentative volte a tutelare gli interessi collettivi dei consumatori, in cui si fa esplicito riferimento al diritto a un processo equo e imparziale e a un ricorso effettivo (Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori e che abroga la direttiva 2009/22/CE). Per quanto riguarda la protezione dei dati personali, viene in gioco l’interpretazione dell’art. 80 Reg. UE 2016/679 in tema di rappresentanza degli interessati, e la sua attuazione nel diritto interno attraverso la modifica dell’art. 142 d.lgs 196/2003, e l’art. 10 d.lgs. 150/2011, ad opera del d.lgs. 101/2018. Tali norme com’è noto prevedono la che prevede la possibilità di reclamo all’autorità Garante e di azione in giudizio da parte di un ente del terzo settore su mandato dell’interessato.

Inoltre, l’introduzione dell’azione inibitoria collettiva con l. 31/2019 nel nostro ordinamento conduce a guardare al ruolo dell’art. 47 CDFUE rispetto alla tutela dei diritti fondamentali tutelati dalla Carta dei diritti fondamentali, e dunque al diritto ad un rimedio effettivo, come produttivo di conseguenze anche sul piano del diritto sostanziale, per esempio nel caso della protezione della salute in relazione all’ambiente. Ci si potrebbe interrogare sulla possibilità e le modalità di un’azione inibitoria collettiva fondata direttamente sul diritto alla salute, anche in ragione dell’operare del diritto ad un rimedio effettivo in relazione ai diritti fondamentali.

 

Caratteristiche del corso:

 

Area: civile

Organizzazione: Scuola Superiore della Magistratura, in collaborazione con la Struttura di formazione decentrata presso la Corte di cassazione; durata: tre sessioni (un giorno e mezzo); metodologia: mista (relazioni frontali, dibattito, gruppi di lavoro ed eventuale tavola rotonda); numero complessivo dei partecipanti: novanta; composizione della platea: quarantacinque magistrati ordinari con funzioni civili provenienti da distretti diversi da quello della Corte di appello di Roma, oltre a magistrati ed avvocati che operino nel distretto citato, entro il numero e secondo i criteri di ammissione stabiliti con la Struttura organizzatrice

 

Eventuali incompatibilità: nessuna.

 

Sede e data del corso: Roma, Corte di cassazione, 17 novembre 2021 (apertura lavori ore 9,30) –

18 novembre 2021 (chiusura lavori ore 13.00).

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