Formazione permanente Torna Indietro
P22043 L’evoluzione della responsabilità civile



Il corso costituisce un tentativo di ricognizione dell’itinerario giurisprudenziale e delle posizioni della dottrina, segnalando le persistenti differenze di approccio teorico-dogmatico, ma anche i punti di vicinanza, apprezzabili soprattutto sul piano della pratica giudiziaria, attraverso la «chiave di volta» rappresentata dal meccanismo delle prove presuntive

Il nucleo centrale avrà ad oggetto il percorso della giurisprudenza, con particolare attenzione a quella della Corte di cassazione, in tema di responsabilità civile, prendendo le mosse dalle c.d. pronunce di San Martino bis, adottate nel 2019 dalla Terza sezione civile a distanza di 11 anni dal deposito delle sentenze, che, a Sezioni unite, tentarono di definire il formante giurisprudenziale del danno non patrimoniale (Cass, S.U., n. 26972-26975 del 2008).

Ma le pronunce c.d. San Martino bis mutano significativamente parte dei principi resi a Sezioni unite. Le questioni erano state discusse nelle udienze del 2,3 e 4 luglio, e le relative dieci sentenze (dalla n. 28985/2019 alla n. 28894/2019) tutte pubblicate l’11 novembre 2019 (giorno di San Martino) hanno ridefinito un più ampio ambito, occupandosi della natura (contrattuale o extracontrattuale) della responsabilità della struttura sanitaria e del medico, della adeguatezza delle tabelle di liquidazione del danno e dei criteri previsti dagli artt. 138 e 139 codice delle assicurazioni private, del delicato tema della ripartizione dell’onere della prova nel rapporto di causalità materiale e giuridica e della risarcibilità del danno da morte.

In particolare, il tema dell’onere della prova del nesso di causa nella responsabilità civile è tra i più controversi degli ultimi decenni. La Corte di cassazione civile ha offerto una chiave di lettura sulla base di una ricostruzione concettuale che, pur mantenendosi nel solco già tracciato da Cass. n. 18392 del 2017, ha tenuto conto, nelle decisioni più recenti, delle critiche mosse da parte della dottrina.

Nella macroarea del danno non patrimoniale da morte, lo sviluppo giurisprudenziale più recente attribuisce rilevanza al danno morale catastrofale, in aggiunta del danno biologico terminale, alle dimensione del danno da perdita del rapporto parentale e all'autonoma risarcibilità del danno da lesione dell'autodeterminazione, rispetto al danno alla salute, come anche alla categoria del danno morale rispetto a quella del danno biologico relazionale, con i conseguenti effetti in ordine alla valutazione di adeguatezza delle tabelle di liquidazione del danno predisposte dai più rilevanti uffici giudiziari.

Ulteriori aspetti, su cui verterà l’analisi, riguardano la presa di posizione su perdita di chance (patrimoniale e non), i rapporti tra la l. n. 24 del 2017 e la l. n. 189 del 2012 ed il tema della personalizzazione del danno.

Caratteristiche del corso:

Area: civile

 

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: sessanta in presenza e quaranta online; composizione della platea: ottantacinque magistrati ordinari con funzioni civili, dieci magistrati onorari con funzioni civili, cinque avvocati

Eventuali incompatibilità: saranno postergati rispetto ad ogni altro richiedente coloro che risultino aver partecipato al corso P21016.

Sede e data del corso: Napoli, Castel Capuano, Piazza Enrico De Nicola, 25 maggio 2022 (apertura lavori ore 15.00) - 27 maggio 2022 (chiusura lavori ore 13.00).

Filtra corsi

Applica Filtro