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P24030 La tutela cautelare civile



La tutela cautelare ha subito una evoluzione legata all’esigenza di sopperire alla lentezza del processo civile. I suoi confini registrano una progressiva espansione, finalizzata non solo alla salvaguardia dei beni e/o delle situazioni litigiose, ma anche alla anticipazione dell’esercizio del diritto controverso.
Si tratta di un settore cruciale del processo che rappresenta, da sempre, uno dei capisaldi nell’attività di formazione dei magistrati, caratterizzato dal costante studio e dall’approfondimento del provvedimento ex art. 700 c.p.c. come modello “generale” di cautela riguardo a specifici diritti soggettivi (si pensi alla tutela cautelare dei diritti assoluti, fondamentali e della personalità), nonché da un attento esame, anche giurisprudenziale, sulla categoria dei diritti cautelabili in via di urgenza e delle disposizioni processuali.
La tutela cautelare, ed il suo corretto esercizio, sia pure nella loro sommarietà, investono numerosi settori strategici del diritto (es. diritti della personalità, famiglia, diritto del lavoro, diritto societario, ecc.) ed attribuiscono un potere giurisdizionale di forte impatto, che, ove non correttamente esercitato, può provocare conseguenze rilevanti nell’ambito in cui è destinato ad incidere.
La riforma Cartabia non ha stravolto i connotati strutturali del procedimento cautelare uniforme, limitandosi a correggere alcuni profili applicativi che avevano generato numerose problematiche nella prassi ed inserire delle novità tese a rendere più funzionali alcuni settori.
Così, tra le novità più significative va segnalata la modifica dell’art. 669-novies c.p.c. sull’istituto dell’inefficacia.
Una menzione a parte riguarda l’estensione del potere cautelare dell’arbitro a tutte le materie attribuite alla sua competenza, nei limiti della convenzione stipulata tra le parti, collocando l’utilizzo dello strumento di cui all’art. 669-quinquies c.p.c. ad una fase precedente alla nomina degli arbitri.
Maggiormente divisivi sono i primi approcci interpretativi relativi ai provvedimenti cautelari in materia di famiglia. Così i provvedimenti temporanei e urgenti emessi dal giudice ai sensi dell’articolo 473 bis. 22 c.p.c. e il regime di impugnazione previsto dall’articolo 473 bis. 24 c.p.c, oltre ad una pluralità di provvedimenti latu sensu cautelari in materia di violenza domestica e di genere (articolo 473 bis .50 c.p.c.) e di ordini di protezione contro gli abusi familiari, oltre al controverso ambito dell’attuazione dei provvedimenti in materia di famiglia.
Un focus specifico riguarderà la fattispecie più controversa, quella disciplinata dall’art. 473 bis.15 c.p.c. cui viene riconosciuta natura cautelare. Si è in attesa della decisione della Corte di legittimità cui, in data 2 novembre 2023, il Primo presidente ha rimesso la questione oggetto di rinvio pregiudiziale, per prendere posizione su un ventaglio di soluzioni (quella della non impugnabilità, della reclamabilità davanti alla corte d’appello ovvero davanti al tribunale secondo il modello della 669 terdecies c.p.c.).
Il corso, in definitiva, nel riprendere lo studio di argomenti tradizionali del diritto processuale civile, si propone di fornire un quadro generale sulla tutela cautelare, esaminando le problematiche giuridiche relative alla natura del provvedimento; al requisito della strumentalità rispetto all’azione di merito, all’esame dei diritti cautelabili e alla ammissibilità della tutela cautelare atipica dei diritti di credito; al concetto della irreparabilità del danno.
L’incontro consentirà di approfondire anche gli aspetti nuovi e quelli da sempre problematici relativi al procedimento cautelare uniforme e di fare il punto su una materia complessa ed articolata, la quale – da sempre – ha affascinato i grandi studiosi e gli operatori del diritto civile, che le hanno riservato monografie, saggi e raccolte giurisprudenziali.

Caratteristiche del corso:

Area: civile

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: novanta in presenza e trenta online; composizione della platea: centodieci magistrati ordinari con funzioni civili, dieci avvocati.

Eventuali incompatibilità: nessuna

Sede e data del corso: Napoli, Castel Capuano, Piazza Enrico De Nicola, 8 maggio 2024, (apertura lavori ore 15.00) - 10 maggio 2024 (chiusura lavori ore 13.00).

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