Formazione decentrata Corte Suprema di Cassazione Torna Indietro
D24190 La repressione dei crimini di guerra tra giurisdizione nazionale e giurisdizione internazionale



I crimini di guerra, da sempre al centro del dibattito delle scienze criminali, rientrano nel più ampio contesto dei crimini internazionali, che sono atti gravemente lesivi dei valori sui cui si fonda la comunità sovranazionale, che comportano la responsabilità penale degli individui che ne sono autori secondo il diritto internazionale. Rientrano, in particolare, in tale ampia definizione i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità e i crimini di genocidio.

In tale contesto, i crimini di guerra presentano una loro specificità dogmatica, rappresentando violazioni del diritto internazionale dei conflitti armati di particolare rilevanza, concretizzando la violazione di valori fondamentali della comunità internazionale e comportando gravi conseguenze per le vittime.

Negli ultimi decenni, gli Statuti e la giurisprudenza della Corte Penale Internazionale hanno contribuito in maniera rilevante a una più precisa determinazione degli elementi costitutivi dei crimini di guerra, sui quali questo corso vuole confrontarsi, anche alla luce delle emergenze belliche che, negli ultimi tempi, hanno coinvolto diverse aree del pianeta.

In questa cornice, nel corso degli anni, si è imposta l’esigenza di contrastare, sia sul piano nazionale sia sul piano internazionale, i crimini di guerra, il cui inquadramento ha posto la giurisprudenza nostrana al cospetto di questioni nevralgiche per la tradizione penalistica continentale, innescando un processo di rivisitazione complessiva delle forme di repressione di tali condotte illecite.

L’incontro di studi si propone di approfondire sia le modalità con cui i crimini di guerra vengono individuati sul piano del diritto sostanziale, sia gli strumenti giurisdizionali con cui i comportamenti violativi delle convenzioni internazionali vengono contrastati sul piano processuale, nazionale e sovranazionale. Tutto questo, a sua volta, pone il problema della corretta enucleazione dei rapporti tra giurisdizione nazionale e giurisdizione internazionale, di cui, in tempi recenti, si è occupata la Commissione ministeriale presieduta dal professor Francesco Palazzo, alcuni dei cui componenti parteciperanno, quali relatori, a questo seminario.

Il corretto inquadramento di tali questioni comporta la consapevolezza della straordinaria complessità che, allo stato, caratterizza la materia dei crimini di guerra, che impone il perseguimento di obiettivi di armonizzazione dogmatica, che è possibile realizzare solo attraverso il potenziamento degli strumenti di cooperazione internazionale, culturale prima ancora che giurisdizionale.

Occorre, al contempo, soffermarsi sulle fisiologiche diversità del diritto penale italiano rispetto al diritto penale internazionale, che devono essere esaminate alla luce della stratificazione ordinamentale che si è richiamata.

L’incontro di studi, infine, si propone di esaminare la questione della sostanziale recessività delle nostre fonti di diritto rispetto a quelle di diritto internazionale, evidenziando come sia mutato lo scenario in cui opera il giudice penale italiano, che è inserito in un rivoluzionato sistema normativo, la cui applicazione impone di tenere conto sia delle Corti nazionali sia delle Corti internazionali, già costituite o costituibili.

Filtra corsi

Applica Filtro