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P24006 La riforma del processo civile di primo grado: focus sugli strumenti di mediazione



La riforma Cartabia ha ridisegnato la disciplina della fase introduttiva del giudizio con l’obiettivo di anticipare la compiuta definizione del thema decidendum e thema probandum della causa alla prima udienza, introducendo la possibilità per il giudice di svolgere “verifiche preliminari anticipate”, sì da accelerare la durata del procedimento. Analoga ratio è alla base del nuovo "procedimento semplificato di cognizione", azionabile sia davanti al Tribunale in composizione monocratica che in composizione collegiale, quando i fatti di causa siano solo parzialmente controversi e l'istruzione sia basata su prova documentale, ovvero non richieda un'attività complessa. Infine, viene snellito il passaggio dal rito ordinario a quello semplificato.
Il corso si farà carico delle criticità riscontrate in occasione dell’applicazione delle norme riformate nel processo di primo grado. Così, saranno esaminate le problematiche relative alla pendenza del procedimento, tra vecchio e nuovo rito, la conseguente disciplina dei termini a comparire e di costituzione, il tema del rilievo ufficioso della correttezza del rito e degli effetti della errata introduzione del giudizio, la disciplina del nuovo contenuto e dell'oggetto degli atti introduttivi, esaminando i provvedimenti emessi ai sensi dell'articolo 171 bis c.p.c, l'attività del giudice relativa alle verifiche preliminari e gli effetti del decreto di conferma della data di udienza. I provvedimenti interlocutori, il differimento tardivo e la compatibilità con l'adozione delle ordinanze ai sensi degli articoli 648 e 649 c.p.c., le memorie ai sensi dell'articolo 171 ter c.p.c, le criticità della nuova prima udienza di comparizione, l'ordinanza istruttoria e quelle definitorie.
Un approfondimento sarà dedicato al rito semplificato di cognizione e ai moduli decisori, al diverso regime della trattazione scritta e dell’udienza a distanza e agli aspetti problematici della gestione della cancelleria, con un focus sull'utilizzo di Consolle da parte del magistrato.
Un spazio specifico riguarderà la disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, in particolare l’allargamento alle nuove materie nelle quali la mediazione è obbligatoria e i poteri del Giudice di favorire la conciliazione della causa attraverso la mediazione delegata.
A tal fine il legislatore ha anche introdotto una disciplina specifica dedicata alla formazione dei magistrati e alla valutazione dell’attività definitoria attraverso gli strumenti di mediazione nell’art. 5 quinquies.
Non andranno poi dimenticati, nel quadro complessivo, i poteri del giudice disegnati negli artt. 185 e 185bis c.p.c. La riforma del processo civile disegna quindi un intervento organico sugli strumenti alternativi di definizione delle controversie, ritenuti essenziali per garantire una maggiore efficienza del processo civile, in linea con gli impegni assunti dal Governo italiano all’interno delle misure del PNRR.
Il corso costituisce un tentativo di ricognizione della nuova disciplina e delle prime criticità segnalate dalla dottrina per fornire un apporto concreto sul piano della pratica giudiziaria.

Caratteristiche del corso:

Area: civile

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: novanta in presenza e trenta online; composizione della platea: cento magistrati ordinari con funzioni civili, dieci magistrati onorari con funzioni civili, dieci avvocati.

Eventuali incompatibilità: nessuna

Sede e data del corso: Scandicci, Villa di Castel Pulci, 12 febbraio 2024, (apertura lavori ore 15.00) - 14 febbraio 2024 (chiusura lavori ore 13.00).