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P24013 Il Codice dei contratti pubblici ad un anno dalla riforma



Dal 2020 la Scuola organizza – in collaborazione con l’Ufficio Studi della Giustizia Amministrativa - corsi che hanno ad oggetto il contratto di appalto pubblico. Nel 2023 il corso è stato dedicato ai contratti di appalto in una prospettiva più ampia rispetto a quella degli anni precedenti avendo trattato anche l’appalto privato ma lasciando la parte centrale dell’incontro di studio alla disciplina del contratto di appalto pubblico, soprattutto in considerazione dell’intervenuta riforma del codice dei contratti pubblici. L’appalto pubblico è ora disciplinato dalla legislazione speciale contenuta nel Decreto Legislativo 31 marzo 2023, n. 36, recante “Codice dei contratti pubblici”, attuativo della delega contenuta nella legge n. 78/2022 e frutto del lavoro della Commissione istituita presso il Consiglio di Stato. Si tratta di una nuova disciplina, che ha tenuto conto degli sviluppi giurisprudenziali intervenuti negli ultimi anni, e che non richiede provvedimenti di attuazione. ll nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36 in GU n. 77 del 31-3-2023 - Suppl. Ordinario n. 12) è entrato in vigore il 1° aprile 2023, ma le sue disposizioni – come disposto dall’art. 229 – hanno acquistato efficacia dal 1° luglio 2023. La disciplina ha poi previsto un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2023, con estensione della vigenza di alcune disposizioni del vecchio codice (d.lgs. 50/2016), del decreto semplificazioni (d.l. 76/2020) e del decreto semplificazioni bis (d.l. 77/2021). La nuova disciplina riorganizza in modo sistematico la materia, estende la digitalizzazione all'intero ciclo di vita dell'appalto, abbandona le linee guida Anac e conferisce centralità a numerosi principi generali. Il principale elemento innovativo del nuovo Codice è la parte iniziale, dedicata ai princìpi, che imprime all’intera disciplina un connotato funzionale che condiziona l’applicazione della disciplina di dettaglio. In particolare, l’aver posto la concorrenza come strumento e non come fine, determina la necessità di una riflessione sulle funzioni della disciplina e sulle categorie da essa implicate.

Il Corso sarà una occasione per verificare le prime applicazioni della nuova disciplina, a circa un anno dall’entrata in vigore. La realizzazione del corso in collaborazione con l’Ufficio studi della Giustizia amministrativa permetterà un approfondimento interpretativo arricchito dallo scambio delle diverse esperienze giurisdizionali.

Caratteristiche del corso:

Area: civile

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura in collaborazione con il Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi trattati, seguite da dibattito; numero complessivo dei partecipanti: novanta in presenza; composizione della platea: cinquanta magistrati ordinari con funzioni civili, quaranta magistrati amministrativi individuati a cura del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa.

Eventuali incompatibilità: saranno postergati rispetto ad ogni altro richiedente coloro che risultino essere stati ammessi al corso P23067

Sede e data del corso: Roma, Palazzo Spada, 4 marzo 2024, (apertura lavori ore 15.00) - 6 marzo 2024 (chiusura lavori ore 13.00).