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P24033 La liquidazione giudiziale: questioni sull’accertamento del passivo e le attività di liquidazione prima e dopo il CCII



La liquidazione giudiziale costituisce il nucleo del vecchio diritto fallimentare, inserito nel più vasto ordito del codice della crisi e dell’insolvenza. Questo inserimento ha determinato sensibili modificazioni nell’intera struttura della procedura, che tuttavia è rimasta nel complesso immutata.

Tra i momenti di maggiore novità, nonché di più rilevante importanza operativa, vi è la fase di accertamento del passivo e quella di liquidazione dell’attivo. La fase di ricostruzione della debitoria seleziona, tra i creditori concorsuali, coloro che intendono concorrere nella procedura. A tal fine è confermata la ricca disciplina già presente nella legge fallimentare, aggiornata tuttavia alle modalità della realizzazione del rapporto processuale secondo gli indirizzi del processo telematico. Piuttosto che questioni realmente nuove sul piano procedurale, si ripresentano in continuo aggiornamento le fondamentali questioni sulla natura del procedimento, sui limiti della prova, sulla specificità della stessa in ragione della causa del credito.

Un condizionamento importante del procedimento di verifica è dato dalle regole sulla previsione di insufficiente realizzo. Evidenti ragioni di economia processuale implicano che il giudice consideri sempre e attentamente, la causa dell’accertamento, connessa allo scopo di soddisfacimento di cui l’accertamento del credito costituisce mero presupposto. Cosicché l’acclarata mancanza di attivo dovrebbe sempre sconsigliare l’avvio o la prosecuzione del procedimento di verifica.

È così stabilita la stretta connessione tra questa fase e quella di liquidazione dell’attivo (che in realtà si compendia anche di tutte le attività rese necessarie per la ricostituzione dell’attivo medesimo).

Atto programmatico e razionalizzante di questa complessa fase è il programma di liquidazione, alla redazione del quale sarà dedicata particolare attenzione.

La disciplina delle vendite è invece ricca di innovazioni, ampiamente determinate dalla introduzione di modalità che dovrebbero garantire maggiore efficienza delle attività, economie di tempi e incremento di risultati.

Sarà dedicata attenzione, oltre che ai profili procedurali, anche ai criteri di base secondo i quali, già nel programma di liquidazione, tali attività devono essere organizzate: pubblicità e competitività.

Accertamento del passivo e liquidazione dell’attivo, costituiscono il nucleo dell’intera procedura che prima era di fallimento e che oggi è di liquidazione giudiziale. Per i procedimenti in corso è importante segnalare questo passaggio della riforma e verificare come talune delle nuove regole possono ispirare l’applicazione di quelle tradizionali.

Caratteristiche del corso:

Area: civile

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura in cooperazione con la Fondazione Italiana del Notariato; durata: tre sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: novanta in presenza e trenta online; composizione della platea: centodieci magistrati ordinari con funzioni civili con preferenza per quelli specializzati anche in via non esclusiva alla materia della crisi di impresa, nonché dieci avvocati.

Eventuali incompatibilità: nessuna

Sede e data del corso: Napoli, Castel Capuano, Piazza Enrico De Nicola, 20 maggio 2024, (apertura lavori ore 15.00) - 22 maggio 2024 (chiusura lavori ore 13.00).