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P24052 Forme alternative di definizione del procedimento penale



In una stagione segnata dall’esigenza di ridurre i tempi medi del processo penale – secondo l’obiettivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede una riduzione di quei tempi pari al 25%, entro il 2026 – assumono un ruolo ancor più strategico le forme alternative di definizione del procedimento penale. E’ sempre più chiaro, infatti, come modalità alternative di definizione del procedimento penale non possano non appartenere alla fisiologia di un sistema caratterizzato dall’ipertrofia del diritto penale, dall’obbligatorietà dell’azione penale e da un numero esorbitante di procedimenti. Una giustizia efficiente, e un processo di ragionevole durata, esigono una pluralità di strade alternative e più spedite, rispetto a quella ordinaria. Con questa consapevolezza, la Scuola organizza un corso che ambisce ad approfondire, con sguardo sinottico, istituti e procedimenti tra loro diversi, alcuni dei quali oggetto di recenti modifiche normative, nell’ambito della c.d. riforma Cartabia (d.lgs. n. 150/2022). Saranno prese in esame, in particolare, le novità normative e giurisprudenziali relative ai procedimenti speciali (patteggiamento, giudizio abbreviato, giudizio immediato, procedimento per decreto) e alla sospensione del procedimento con messa alla prova dell’imputato. Saranno altresì approfondite alcune ipotesi di estinzione del reato dipendenti dall’oblazione, da condotte riparatorie, da adempimento di prescrizioni dell’organo accertatore (in materia di ambiente, sicurezza sul lavoro e, dopo la riforma Cartabia, di alimenti). Una considerazione a sé sarà dedicata alla remissione della querela, anche a seguito dell’accesso a programmi di giustizia riparativa. L’estensione della procedibilità a querela a reati contro la persona e contro il patrimonio, realizzata dal d.lgs. n. 150/2022, nonché il rilievo che la giustizia riparativa può avere, ai fini della remissione della querela, suggeriscono una riflessione anche a questo riguardo. Tanto le classiche condotte riparatorie, quanto la giustizia riparativa, danno vita a nuove modalità di definizione alternativa del procedimento, sul quale il legislatore sempre più ha puntato negli ultimi anni, e giustificano pertanto una riflessione sistematica nell’ambito della formazione dei magistrati. Uno spazio sarà dedicato all’esame critico dei dati statistici disponibili, anche con riferimento all’andamento delle pendenze e all’incidenza dei riti alternativi e, in genere, delle forme alternative di definizione del procedimento.

Caratteristiche del corso:

Area: penale

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: novanta in presenza e trenta online; composizione della platea: centoquindici magistrati ordinari con funzioni penali, cinque avvocati.

Eventuali incompatibilità: saranno postergati rispetto ad ogni altro richiedente coloro che risultino essere stati ammessi al corso P23035

Sede e data del corso: Napoli, Castel Capuano, Piazza Enrico De Nicola, 11 settembre 2024, (apertura lavori ore 15.00) - 13 settembre 2024 (chiusura lavori ore 13.00).