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P24065 Prescrizione del reato e improcedibilità dell’azione penale per superamento dei termini di durata massima dei giudizi di impugnazione



Non c’è istituto, a cavallo tra diritto e processo penale, che sia stato oggetto di tanti interventi di riforma quanto la prescrizione del reato. Ciò giustifica la costante attenzione che la Scuola dedica agli sviluppi normativi, alle proposte di legge, all’elaborazione giurisprudenziale e al dibattito della dottrina sulla prescrizione del reato e sull’istituto dell’improcedibilità dell’azione penale per superamento dei termini di durata massima dei giudizi di impugnazione, introdotto dalla c.d. riforma Cartabia (legge 27 settembre 2021, n. 134).

La riforma Cartabia, come è noto, è intervenuta sull’assetto normativo originato dalla c.d. riforma Bonafede del 2019, mirando a garantire la ragionevole durata del processo nei giudizi di impugnazione, nei quali, con una scelta confermata dalla riforma Cartabia, non corre il tempo della prescrizione del reato, che cessa definitivamente con la sentenza di primo grado (nuovo art. 161-bis c.p.). Questa scelta è però rimessa in discussione d aun disegno di legge all’esame del Parlamento, che mira a ripristinare la prescrizione del reato nei giudizi di impugnazione e a reintrodurre un meccanismo sospensivo analogo per certi versi a quello della riforma Orlando del 2017.

Se la riforma dovesse essere approvata, si presenterebbero per l’interprete nuove e rilevanti questioni, a partire da quelle di diritto intertemporale, che il corso mira ad approfondire. Così come non mancheranno nel corso riflessioni relative a questioni pratiche e organizzative. Le riforme impongono infatti agli uffici giudiziari – anche attraverso l’ufficio per il processo - l’adozione di misure organizzative per ridurre i tempi dei giudizi di impugnazione e, ancor prima, di trasmissione dei fascicoli. Ancor prima, tali misure organizzative sono volte a ridurre l’impatto della prescrizione e dell’improcedibilità, nella consapevolezza che la funzione del processo è di accertare fatti ed eventuali responsabilità in tempi ragionevoli, come impone la Costituzione; tempi che, se rispettati, evitano sia la prescrizione sia l’improcedibilità, a beneficio di imputati e vittime e della razionalità complessiva del sistema.

Caratteristiche del corso:

Area: penale

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: novanta in presenza e trenta online; composizione della platea: cento magistrati ordinari con funzioni penali dei quali almeno trenta con funzioni di appello e dieci con funzioni di legittimità, quindici magistrati onorari con funzioni penali, cinque avvocati.

Eventuali incompatibilità: saranno postergati rispetto ad ogni altro richiedente coloro che risultino essere stati ammessi al corso P23017.

Sede e data del corso: Scandicci, Villa di Castel Pulci, 2 dicembre 2024, (apertura lavori ore 15.00) - 4 dicembre 2024 (chiusura lavori ore 13.00).