Formazione decentrata Corte d'appello di Potenza Torna Indietro
D24038 IL CONTRASTO ALLA TRATTA DI PERSONE FRA OBBLIGHI INTERNAZIONALI E NORMATIVE INTERNE



Il contrasto alla tratta di persone fra obblighi internazionali e normative interne

Data e luogo: 26 e 27 febbraio 2024 – Matera – Hotel San Domenico Al Piano (con formazione anche da remoto)

Responsabili del corso:

Dott. Marco Alma (Comitato direttivo SSM)

Dott.ssa Lorenza Calcagno (Comitato direttivo SSM)

Coordinatori del corso (formatori decentrati):

Dott. Cataldo Carmine Collazzo (Consigliere della Corte di Appello Potenza)

Dott. Giuseppe Disabato Presentazione (Giudice Tribunale Matera)

 

            Il corso si pone l’obbiettivo di affrontare, in una prospettiva ampia e completa, il fenomeno della tratta di persone in tutti i suoi diversi aspetti, che vanno dallo sfruttamento lavorativo (il cd “caporalato”), sessuale e criminale, fino al traffico di organi ed all’imposizione di rapporti matrimoniali o di convivenza. In questa direzione, non si potrà che partire dall’analisi della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani del 2005 (c.d. Convenzione di Varsavia), ratificata in Italia con legge 2 luglio 2010, n. 108, così da individuare tutti gli obblighi che discendono da tale ratifica, a livello legislativo ed amministrativo, ma anche giudiziario e verificando in che termini l’ordinamento interno e le strutture amministrative e giudiziarie del nostro paese, le concrete prassi seguite e l’interpretazione della normativa interna vigente, siano adeguate al modello d’intervento che il Trattato disegna.

            In particolare, saranno esaminati gli obblighi in sede processuale, i diritti della vittima in termini di partecipazione “protetta” al processo, di risarcimento, di assistenza legale, di tutela dell’incolumità, fino al c.d. diritto al “periodo di riflessione”; il dovere del paese aderente di svolgere investigazioni pro-attive, dinamiche, volte ad individuare i fenomeni di tratta a prescindere dalla denuncia delle vittime, gli obblighi di prevenzione (i paesi aderenti devono, ad esempio, dotarsi di una normativa adeguata che scoraggi la domanda di prestazioni – lavorative, sessuali, etc.; gli obblighi di assistenza delle vittime che possono essere attivati anche dall’Autorità Giudiziaria; gli obblighi di cooperazione giudiziaria, sia nella fase delle indagini che in quelle del processo e dell’eventuale rimpatrio delle vittime; gli obblighi di adeguata formazione di tutti i predetti attori istituzionali, fra cui, ed in primis, i Magistrati, in modo da garantire la diffusione del know-how necessario per fronteggiare il fenomeno, identificare le vittime, assisterle, svolgere in modo adeguato le indagini ed i processi a carico dei responsabili della tratta.

            Saranno, quindi, esaminati gli strumenti operativi di controllo (previsti dallo stesso Trattato) di cui è dotato il Consiglio di Europa per verificare la puntuale, efficace e completa applicazione del Trattato da parte dei paesi aderenti, verifiche che si sviluppano anche attraverso visite in loco da parte del Greta Group, organo di controllo del Consiglio che recandosi periodicamente nei paesi aderenti accerta – con incontri con i principali attori istituzionali ( fra cui i Magistrati), della società civile, e con le stesse vittime della Tratta, nonché con acquisizione di atti, documenti e testimonianze – quale sia, in ciascuno, lo stato della normativa, i tempi e le modalità dei procedimenti penali e civili collegati ad episodi di tratta, l’effettività e dissuasività delle pene irrogate ai responsabili di tali reati, la concreta ed effettiva assistenza che viene assicurata alle vittime.

            Attraverso il contributo di esperti anche internazionali, saranno esaminate le dinamiche del fenomeno a livello globale, le rotte della tratta, i suoi rapporti con fenomeni simili come, ad esempio, il c.d. smuggling (l’immigrazione clandestina) e lo sfruttamento della prostituzione, quali le prassi virtuose (anche di tipo giudiziario) che a livello nazionale ed internazionale si sono segnalate come un efficace argine ad un fenomeno in crescita esponenziale e che sta creando nei paesi occidentali una nuova classe di paria, una moderna schiavitù.