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D21145 Il contratto assicurativo tra atipicità e tipizzazione



Negli ultimi decenni stiamo assistendo ad un profondo cambiamento del settore assicurativo, dovuto ad una progressiva espansione dei rischi attinenti ad ogni settore della vita, non solo economica, ma anche privata.

La progressiva estensione della tutela assicurativa del credito e della responsabilità civile ha comportato il proliferare delle garanzie assicurative, in taluni casi divenute persino obbligatorie per legge.

Dal punto di vista della regolamentazione delle nuove fattispecie emergenti, poi, si assiste ad una sorta di rincorsa del legislatore, il quale tende a legiferare “ex post”, sanzionando o avallando pratiche già ampiamente diffuse, lasciando così gli interpreti – ed i giudici in particolare – alle prese con tipologie contrattuali sempre più distanti da quelle tradizionali.

Il rapido susseguirsi di diverse interpretazioni giurisprudenziali e la consistente produzione normativa, sia nazionale che comunitaria, impongono dunque all’interprete un costante aggiornamento sul sempre più variegato contenuto tipico ed atipico dei contratti assicurativi ed una approfondita verifica di compatibilità tra i principi normativi – nazionali e comunitari – e le nuove forme in cui si manifestano il contratto e l’impresa assicurativa.

Si tratta di un settore che presenta numerose problematiche sia da un punto di vista sostanziale che processuale. In primis, vengono in considerazione esigenze di informativa e di trasparenza nei confronti degli assicurati ed il puntuale adempimento degli obblighi precontrattuali d’informazione gravanti su intermediari e imprese. Si pongono, poi, le problematiche di interpretazione del contratto assicurativo e delle singole clausole e di controllo sull’equilibrio economico del contratto tra normativa comunitaria e diritto interno. Le riflessioni, quindi, spazieranno dalla disamina delle diverse modalità contrattuali sino alle clausole di più recente utilizzo.

Il corso si occuperà di esaminare la recente giurisprudenza in tema di clausole “claims made” alla luce delle due pronunce a Sezioni Unite della Suprema Corte (sentenze n. 22437 del 2018 e n. 9140 del 2016) e della normativa più recente (art. 11 della legge 8 marzo 2017, n. 27, in materia di responsabilità sanitaria e art. 12 della legge n. 247 del 2012, con il conseguente d.m. 22 settembre 2016 in materia di polizze della responsabilità civile degli avvocati).

Particolare approfondimento varrà dato alle questioni processuali in tema di azione diretta nei confronti dell’assicurazione, legittimazione processuale, intervento volontario e su chiamata dell’assicurato; riparto dell’onere della prova tra assicurato ed assicuratore analizzando le questioni della prova del contratto e della prova dell’adempimento, il riparto dell’onere della prova nelle controversie concernenti le dichiarazioni inesatte reticenti (artt. 1892 – 1893 del codice civile), superamento del massimale (anche nella tipologia di massimale aggregato); azioni di rivalsa, regresso e surroga.

Infine, si verificherà il problema della cumulabilità di indennizzo assicurativo e risarcimento del danno all’esito delle quattro sentenze delle Sezioni Unite del 2018 sulla “compensatio lucri cum danno”…