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FPFP21004 I traffici illeciti nel Mediterraneo




SCHEDA DI PRESENTAZIONE DEL CORSO STRAORDINARIO
“I TRAFFICI ILLECITI NEL MEDITERRANEO”

Organizzato in collaborazione con il

“The Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights”
(codice FPFP21004)


I mercati illeciti rappresentano un risalente lato oscuro delle economie mondiali e ne riproducono in larga parte componenti fondamentali, settori di attività, fattori di spinta e di resistenza. La globalizzazione è fenomeno che taglia questi vari aspetti ed impronta i tratti contemporanei del fenomeno, ormai stabilmente a dimensione internazionale. Anche i singoli episodi in cui si manifestano localmente l’uno o l’altro dei vari traffici illeciti non sono isolabili da problematiche ben più ampie per origini, problemi, strumenti, conseguenze. Di tali trasformazioni, il Mar Mediterraneo è prisma di osservazione particolare, ma di rilevante significato rispetto a molteplici problematiche di fondo: la sua risalente vocazione commerciale che si coniuga con varie tipologie di traffici illeciti, la sua collocazione fra famiglie di ordinamenti e sistemi politico-sociali diversi, l’intreccio delle tradizioni culturali e la stratificazione delle rispettive eredità che lo caratterizza, ben al di là dei confini storicamente delineati dei singoli paesi che vi insistono.  

Due appaiono le direttrici utili a ordinare le questioni relative ai traffici illeciti nel bacino del Mediterraneo in vista di un loro più aggiornato contrasto: una relativa ai problemi strutturali comuni tanto sul versante del fenomeno quanto su quello dei connessi strumenti preventivi e repressivi; l’altra attenta alle particolarità dei singoli traffici illeciti, non solo quanto ai rispettivi oggetti di riferimento, ma anche alle caratteristiche di manifestazione e delle corrispondenti azioni di contrasto.

In particolare, rispetto alla prima prospettiva di approfondimento rilevano temi comuni a tutte le varie forme di traffici illeciti:  sin dalla nozione di crimine transnazionale, della quale la maggior parte dei traffici in esame rappresentano la matrice empirico-criminologica, fino all’individuazione del locus commissi delicti e ai profili relativi alla legge penale nello spazio, proseguendo con la responsabilità  degli enti per reati di traffico illecito di beni e persone,  il contrasto alla circolazione dei conseguenti proventi illeciti, anche attraverso forme ablatorie degli stessi, fino alla possibile emersione di una categoria generale di “reati di traffico” e alla connessa rilevanza costitutiva delle organizzazioni criminali. Cruciali sono pure i problemi posti dai conflitti di giurisdizione nel bacino del Mediterraneo e determinanti per l’efficacia dell’azione di contrasto - ma anche di contestuale delicatezza per il rispetto delle garanzie - i relativi strumenti di cooperazione giudiziaria internazionale. Questi anche alla luce dei recenti interventi europei, come quello istitutivo delle squadre investigative comuni e soprattutto dell’ordine europeo di indagine (d.lgs. 108 del 2017). D’interesse generale sono infine ulteriori questioni di fondo, come la determinazione delle rotte principali battute per i traffici illeciti nel Mediterraneo e la dimensione quantitativa delle loro differenti tipologie.

Il secondo filone si rivolge a indagare più da vicino le principali specie dei traffici illeciti, che mutano in relazione ai rispettivi oggetti, persone e beni. Essi storicamente si differenziano in mercati separati, sebbene non manchino recenti indagini che proprio nel Mediterraneo hanno accertato forme di collegamento e sinergie fra ambiti differenti ma gestiti da organizzazioni comuni.  Qui, rispetto ad una potenziale molteplicità delle tipologie da considerare, si dovrà selezionare secondo un criterio “misto” di rilevanza: vale a dire, attento all’impatto quantitativo sul versante dell’illecito del singolo fenomeno e dunque alla sua diffusione, ma anche riferito all’impatto sul nostro territorio nazionale. In particolare, nel Mediterraneo assumono rilievo quantomeno il traffico di migranti e la tratta di essere umani, il traffico di stupefacenti, il traffico di opere culturali, senza trascurare ulteriori ambiti come il traffico di rifiuti, o quello di olii minerali.

Dalla portata non ristretta ai confini nazionali, che come inizialmente ricordato caratterizza ormai stabilmente i mercati illeciti, sorgono infine le questioni connesse alla dimensione multilivello delle risposte di contrasto, che a loro volta si proiettano a cavallo delle due direttrici di indagine indicate. Così, temi come l’incidenza delle Corte Europee, gli obblighi di incriminazione di fonte sovranazionale, la tutela degli interessi finanziari dell’Unione o anche il ruolo dell’EPPO in queste materie sono al contempo rilevanti in generale per i vari traffici illeciti ed assumono specifici significati rispetto ai singoli ambiti in cui questi si segmentano.

 

Caratteristiche del corso:

Area: penale

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura, in collaborazione con il “The Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights”; durata: quattro sessioni (due giorni e mezzo); metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica e seguite da dibattito, saranno previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti e composizione della platea: cinquanta magistrati ordinari con funzioni penali sia giudicanti che requirenti.

Eventuali incompatibilità: nessuna.

Sede e data del corso: Siracusa, Cherif Bassiouni Centre, Via Logoteta 27, 21 settembre 2021 (apertura lavori ore 15.00) – 23 settembre 2021 (chiusura lavori ore 13.00).

 

 

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