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P24010 Etica e giustizia



Il corso – organizzato per il secondo anno consecutivo in collaborazione con la Scuola Superiore dell’Avvocatura – si propone di declinare il tema del rapporto tra etica e giustizia mediante un confronto tra gli attori della giurisdizione, cui è demandato il ruolo di garantire la tutela dei diritti e l'effettività della risposta alla domanda di giustizia.
Le regole di etica giudiziaria contengono importanti riferimenti per la condotta professionale e quotidiana dei magistrati. Le fonti che incorporano gli standard etici della professione giudiziaria sono classificate in base alla loro forza giuridica: norme costituzionali che regolano lo status giuridico dei magistrati, leggi che determinano i loro doveri e atti della comunità giudiziaria che approvano il codice di etica giudiziaria. Gli standard legali internazionali di etica giudiziaria, partite dai Principi di condotta giudiziaria di Bangalore (adottati con la risoluzione n. 2006/23 del 27 luglio 2006 del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite), svolgono un ruolo importante nel processo di responsabilizzazione dei giudici. Nell'ordinamento italiano, l’adozione di un codice etico della magistratura è prevista dall’ultimo comma dell’art. 58 bis del d.lgs. n. 29 del 1993 a cura dell’Associazione Nazionale Magistrati, la cui prima stesura nel 1994 è stata rivista nel 2010. Tale corpo di regole risulta peraltro distinto da quello strettamente disciplinare di cui al d.lgs. n. 109 del 2006.
Analoghe regole di condotta professionale disciplinano la condotta dell'avvocato. Nell'ordinamento italiano, il Codice deontologico forense stabilisce le norme di comportamento che l'avvocato è tenuto ad osservare in via generale e, specificatamente, nei suoi rapporti con il cliente, con la controparte, con altri avvocati e con altri professionisti. La violazione dei doveri e delle regole di condotta previsti dal codice e le infrazioni ai doveri e alle regole di condotta imposti dalla legge o dalla deontologia costituiscono illeciti disciplinari ai sensi dell’art. 51, comma 1, della legge n. 247 del 2012.
La conoscenza degli standard di condotta applicabili ai giudici e al personale giudiziario contribuisce a garantire che l'avvocato eserciti la professione in modo competente e professionalmente responsabile.
Del tutto similmente è a dirsi per il personale giudiziario, per cui la conoscenza della deontologia dell'avvocatura rappresenta un elemento importante per il corretto esercizio delle funzioni affidate ai magistrati dall'ordinamento.

Caratteristiche del corso:

Area: comune

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: novanta in presenza e trenta online; composizione della platea: settantacinque magistrati ordinari con funzioni civili e penali, quaranta avvocati, cinque magistrati militari.

Eventuali incompatibilità: saranno postergati rispetto ad ogni altro richiedente coloro che risultino essere stati ammessi al corso P23078

Sede e data del corso: Napoli, Castel Capuano, Piazza Enrico De Nicola, 26 febbraio 2024, (apertura lavori ore 15.00) - 28 febbraio 2024 (chiusura lavori ore 13.00).

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