Formazione permanente Torna Indietro
P24014 I licenziamenti



Dal 2010 in poi, una serie di interventi normativi, una copiosa produzione di diritto vivente e diverse pronunce della Consulta, hanno prodotto molteplici cambiamenti nella disciplina della risoluzione del rapporto di lavoro nella eterna ricerca di un equilibrio tra i valori, costituzionali, del lavoro e la tutela dell’impresa.
La normativa del 2012 figlia della crisi economica, rispondeva proprio agli stimoli dell’impresa e delle autorità centrali europee (la BCE) che chiedevano “una accurata revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento” e una maggiore speditezza dei giudizi, e gli interventi del 2015, sono stati oggetto non solo di una copiosa produzione del diritto vivente, per definire in maniera corretta gli equilibri lavoro/impresa, ma soprattutto della Consulta.
La Corte Costituzionale attraverso le sentenze n. 194 del 8 novembre 2018, n. 150 del 16 luglio 2020, n. 59 del 1 aprile 2021, n. 125 del 19 maggio 2022 (e, sia pure marginalmente, la n. 183 del 2022) ha in qualche modo ridisegnato il sistema delle tutele, mentre nuovi interventi normativi già richiedono approfondimenti ulteriori.
Non solo sul piano sostanziale (si pensi al recente D.L.vo n. 104/2022) ma sul piano processuale, si registrano nuovi interventi. Ed infatti il decreto legislativo n. 149/2022, cd. riforma Cartabia, ha novellato il rito del licenziamento, con il Capo I Bis, titolo IV, Libro II del c.p.c. dedicato alle controversie relative ai licenziamenti.
E’ stato, sostanzialmente, abrogato il rito Fornero, e ripristinato, con l’art. 441 bis c.p.c., la trattazione ordinaria anche se prioritaria dell’impugnativa di licenziamento avente ad oggetto la domanda di reintegra; risulta inoltre, codificato un rito ad hoc per l’impugnativa del licenziamento del socio della cooperativa (art. 441ter c.p.c.), e realizzata una razionalizzazione della normativa in tema di licenziamento discriminatorio (art. 441quater c.p.c.).
Il corso, riproposto con cadenza annuale, intende offrire una panoramica aggiornata delle norme, alla luce degli interventi della consulta e degli orientamenti giurisprudenziali riguardanti i licenziamenti, con attenzione ai casi concreti giurisprudenziali.
Un focus sarà dedicato alla disciplina processuale delle singole ipotesi e, con riguardo all’art. 441 bis c.p.c., alle ricadute dello stesso sull’organizzazione degli uffici giudiziari, mediante il confronto tra le prassi durante questo primo anno di applicazione.
Accanto alle questioni interpretative relative ai licenziamenti individuali autonomo “spazio” sarà dedicato alla disamina dei licenziamenti collettivi. Ricostruita la cornice comunitaria, sarà analizzato il regime giuridico sostanziale e processuale dei licenziamenti collettivi, protagonisti della scena economica dopo la pandemia e nuovamente al centro del dibattito per effetto della neo-regolamentata “crisi d’impresa”.

Caratteristiche del corso:

Area: civile

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: novanta in presenza e trenta online; composizione della platea: cento magistrati ordinari con funzioni di giudice del lavoro anche promiscue, venti avvocati.

Eventuali incompatibilità: saranno postergati rispetto ad ogni altro richiedente coloro che risultino essere stati ammessi al corso P23019

Sede e data del corso: Scandicci, Villa di Castel Pulci, 6 marzo 2024, (apertura lavori ore 15.00) - 8 marzo 2024 (chiusura lavori ore 13.00).

Filtra corsi

Applica Filtro