Dopo l’entrata in vigore della riforma del processo civile, introdotta in attuazione della legge n. 206 del 2021, con il decreto legislativo numero 149 del 10 ottobre 2022, si può dire completato, almeno sul piano normativo, il percorso si digitalizzazione del processo civile.
L’obbligo di celebrare il processo con atti informatici nativi, di trasmetterli telematicamente, di depositarli e conservarli digitalmente, è cogente in ogni stato e grado del processo civile.
L’innovazione, con un cammino a volte tortuoso, ma inesorabile, sin dai primi anni 2000, per i registri di cancelleria, poi dal 2008, con la comunicazione telematica, quindi dal 2012/2014, con flussi del deposito, della notifica, aveva interessato -tuttavia- principalmente gli uffici del Tribunale e della Corte di appello, e solo dal 2021 anche la Corte suprema di Cassazione.
Per effetto della riforma cd. Cartabia, in nome dell’efficienza complessiva del sistema giustizia, e nel quadro degli obiettivi europei, risulta impressa una forte spinta verso la completa digitalizzazione del processo e l'uso stabile delle nuove tecnologie telematiche, che sono state sperimentate durante la fase pandemica. Perciò con scadenze ravvicinate, nell’anno 2023, diventano digitali uffici finora risparmiati dal flusso generale, come il Tribunale dei Minori, peraltro rinnovato completamente anche nella sua struttura, il Giudice di Pace, e anche il Tribunale superiore delle Acque pubbliche.
Alla generale revisione delle disposizioni speciali relative al PCT, con l'inserimento di alcune disposizioni fondamentali nel codice di procedura civile o nelle disposizioni di attuazione del codice di procedura civile, la generalizzazione dell’obbligo di deposito telematico, è codificata anche la possibilità di condurre udienze tramite collegamento audiovisivo ed è stabilito il principio dell'obbligatorietà delle notifiche telematiche da parte dell'avvocato in determinati casi, riducendo al minimo le notifiche effettuate da un ufficiale giudiziario.
A distanza di tempo dall’entrata in vigore, il corso analizzerà l’impatto delle innovazioni introdotte negli uffici giudiziari civili, verificando in chiave laboratoriale i problemi aperti, anche di carattere organizzativo (con specifico riferimento agli uffici dei Tribunali per i minorenni e del Giudice di pace).
Al tempo stesso saranno analizzate le nuove norme secondarie, ossia le modifiche intervenute al corpo di regole e specifiche tecniche oltre che del regolamento del 7 agosto 2023, che definisce gli schemi informatici degli atti giudiziari e stabilisce i limiti dimensionali degli atti, conformemente all'articolo 46 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura civile, con riguardo alle concrete modalità per i magistrati di applicazione delle sue disposizioni.
Inoltre, verrà dedicato uno spazio all'approfondimento della normativa europea in continua evoluzione in materia, sui temi dell’identità e del domicilio digitale, con riguardo al processo e all’utilizzo in chiave di ausilio al giudice delle tecnologie dell’intelligenza artificiale.

Caratteristiche del corso:

Area: civile

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: novanta in presenza e trenta online; composizione della platea: ottanta magistrati ordinari con funzioni civili, venti giudici minorili e venti giudici onorari di pace addetti all’ufficio del giudice di pace.

Eventuali incompatibilità: nessuna

Sede e data del corso: Napoli, Castel Capuano, Piazza Enrico De Nicola, 13 marzo 2024, (apertura lavori ore 15.00) - 15 marzo 2024 (chiusura lavori ore 13.00).