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P24022 Giustizia penale e riparazione: dalle condotte risarcitorie alla giustizia riparativa



Il paradigma della ‘riparazione’, conseguente al reato, si fa sempre più strada dentro e fuori il processo penale. E’ crescente, da parte del legislatore, la consapevolezza di come, per la soddisfazione delle vittime e dei danneggiati dal reato, e della società nel suo complesso, sia utile non una giustizia meramente sanzionatoria, bensì una giustizia che sia anche capace di favorire la riparazione dell’offesa e, per quanto possibile, la riconciliazione tra autore e vittima del reato. Con ritmo incessante si stanno delineando, nel sistema, per effetto di interventi normativi anche recenti, due diverse concezioni della riparazione penalmente rilevante. Da un lato vengono in rilievo le tradizionali condotte risarcitorie, riparatorie e ripristinatorie, che il legislatore, secondo logiche di incentivo premiale, tende a valorizzare in vario modo: quali circostanze attenuanti (es., art. 61, n. 6 c.p.), quali cause di estinzione del reato (es., artt. 162, 162 bis, 162 ter c.p.) o di non punibilità (es., art. 323 ter c.p.), ovvero tra i presupposti per l’accesso al patteggiamento (art. 444, co. 1-ter c.p.p.), alla sospensione condizionale della pena (art. 165, co. 5 e co. 7 c.p.) e alle misure alternative alla detenzione (art. 4-bis ord. penit.), nonché tra i contenuti della sospensione del procedimento con messa alla prova dell’imputato (art. 168-bis c.p.). Dall’altro lato, di più recente emersione è lo sviluppo della c.d. giustizia riparativa, che ha di recente ricevuto una disciplina organica ad opera della c.d. riforma Cartabia (d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150). Tale forma di giustizia, che non si sostituisce a quella penale, ma vi si può affiancare e intrecciare, è così definita dall’art. 42 del d.lgs. n. 150/2022: “ogni programma che consente alla vittima del reato, alla persona indicata come autore dell'offesa e ad altri soggetti appartenenti alla comunità di partecipare liberamente, in modo consensuale, attivo e volontario, alla risoluzione delle questioni derivanti dal reato, con l'aiuto di un terzo imparziale, adeguatamente formato, denominato mediatore”. L’idea centrale della giustizia riparativa è quella di favorire la comprensione e la saturazione della ferita causata dal reato favorendo l’incontro tra autore e vittima e la narrazione dell’accaduto, dai reciproci punti di vista. Mettere al centro della scena le persone, i loro vissuti e le loro rispettive prospettive, con l’ausilio di mediatori appositamente formati e organizzati, grazie al sostegno del territorio, promette rilevanti effetti di riconciliazione e pacificazione nei rapporti interpersonali e sociali, con notevoli ricadute anche sull’attività giudiziaria. Secondo il d.lgs. n. 150/2022, l’esito dei programmi di giustizia riparativa può essere tenuto in considerazione dal giudice al fine della commisurazione della pena, dell’applicazione di circostanze attenuanti e della remissione della querela. La giustizia riparativa, d’altra parte, può avere effetti in ogni fase del procedimento penale: dalle indagini all’esecuzione.
La Scuola ha pertanto ritenuto opportuno dedicare un corso ai nuovi paradigmi della riparazione, utile per inquadrare le nuove logiche e i nuovi istituti delineati dal diritto vigente, compresi quelli, in tema di giustizia riparativa che sono già stati oggetto di alcuni primi provvedimenti giudiziari.

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: novanta in presenza e trenta online; composizione della platea: centodieci magistrati ordinari con funzioni penali, dieci avvocati

Eventuali incompatibilità: saranno postergati rispetto ad ogni altro richiedente coloro che risultino essere stati ammessi al corso P23066

Sede e data del corso: Scandicci, Villa di Castel Pulci, 25 marzo 2024, (apertura lavori ore 15.00) - 27 marzo 2024 (chiusura lavori ore 13.00).

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