Formazione permanente Torna Indietro
P24032 Comunicazione e giustizia



La Scuola superiore della magistratura ha incrementato l’offerta formativa sul tema del linguaggio giuridico e della scrittura dei provvedimenti, con una prospettiva a 360 gradi che abbraccia l’area della comunicazione giuridica, la struttura dell’argomentazione, l’arte di persuadere, e quindi le tecniche di redazione dei provvedimenti, il linguaggio dei giudici, il tema della crisi della retorica nella società contemporanea, l’eloquenza forense, le regole processuali e la ragione più liquida, fino a giungere, in ambito civile, al confronto con i parametro introdotti, da ultimo, dal d.m. 7 agosto 2023 n. 110 (in Gazz. Uff. 11 agosto 2023, n. 187) sui criteri di redazione, i limiti e gli schemi informatici degli atti giudiziari, ai sensi dell'articolo 46 delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile.

Così, nell’ambito della formazione iniziale, questo percorso ha consentito, nel secondo semestre dell’anno 2023, di realizzare una “Guida pratica alla scrittura dei provvedimenti giudiziari civili” - la cui genesi è dovuta al confronto con le esperienze delle altre scuole giudiziarie dell'Unione europea – che contiene indicazioni operative sulla stesura dei provvedimenti giudiziari.

Nel sistema giuridico italiano tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati (art. 111, 6º comma, Cost.) e non può esservi una decisione che non rechi l’esposizione delle ragioni che sono alla base della scelta compiuta. Né al giudice è dato selezionare, discrezionalmente, quali controversie decidere e quali no, neanche nell’esercizio delle funzioni di legittimità spettante alla Corte suprema di cassazione, diversamente da quanto avviene in altri ordinamenti.

Per soddisfare effettivamente l’interesse delle parti, sul piano processuale, e dei cittadini, sul piano extraprocessuale, la decisione deve essere comprensibile e chiara. Questo non vuol dire rinunciare al linguaggio giuridico e al suo carattere necessariamente tecnico in favore di una terminologia piatta o del linguaggio parlato.

Ciò che si chiede al giudice è di adottare uno stile espressivo lineare e corretto, evitando la ridondanza, la pomposità e l’astrattezza di subordinate che fanno perdere di vista la centralità del concetto che deve essere espresso più chiaramente dalla proposizione principale.

Così il tema della comunicazione risponde alla esigenza di far comprendere agli altri le proprie ragioni, non importa se a sostegno di richieste o a base delle motivazioni dei provvedimenti giudiziari che decidono su tali richieste.

La decisione è un punto di arrivo, una sorta di prodotto di qualità attraverso il quale ripercorrere il percorso logico che nella decisione è condensato. Una mirabile attività di pensiero (quella del giudice) che merita di passare attraverso una meditazione degli snodi fondamentali che saranno approfonditi dai relatori.

Un modello culturale virtuoso di esposizione delle ragioni e di tecniche di argomentazione, nell’espressione lessicale, grammaticale e sintattica, che renda comprensibili e potenzialmente condivisibili i motivi del provvedimento, s’ispira ai caratteri della sintesi, chiarezza e precisione nello sviluppo degli argomenti.

In conclusione, richiamando le parole di Vittorio Scialoja: “Una idea non può essere giuridica se non in quanto sia chiara, perché il diritto è l’arte di tracciare limiti, e un limite non esiste se non in quanto sia chiaro. E poiché non vi è un pensiero giuridico se non in quanto sia chiaro, tutto ciò che è oscuro può appartenere forse ad altre scienze, ma non al diritto”.

Il corso intende affrontare anche gli aspetti della comunicazione all’interno e tra gli Uffici giudiziari, nonché quelli relativi alle dinamiche ed alle metodologie di divulgazione delle vicende giudiziarie di rilevante interesse sociale nel contesto mediatico. Letteratura, cinema e Tv amplificano la vicenda giudiziaria in forme e modi meritevoli di attenzione e disamina, strumenti di un percorso idoneo ad influenzare la percezione della figura del giudice e della giustizia.

 

Caratteristiche del corso:

Area: comune

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: novanta in presenza e trenta online; composizione della platea: centodieci magistrati ordinari con funzioni civili e penali, dieci avvocati.

Eventuali incompatibilità: nessuna

Sede e data del corso: Scandicci, Villa di Castel Pulci, 15 maggio 2024, (apertura lavori ore 15.00) - 17 maggio 2024 (chiusura lavori ore 13.00).

Filtra corsi

Applica Filtro