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P24037 Femminicidio, reati, sessuali, stalking e maltrattamenti in famiglia



Le violenze, le molestie e i maltrattamenti nei confronti delle donne, in ambiente domestico o meno, rappresentano, come è noto, forme di criminalità significativamente diffuse, rispetto alle quali massime sono l’attenzione e la sensibilità del legislatore e della magistratura, in linea con le fonti internazionali in materia. L’opportunità di dedicare un corso a tali forme di criminalità, nell’ambito della formazione permanente, è suggerita, anzitutto, dalla necessità di un aggiornamento alle più recenti novità normative e giurisprudenziali. I reati contro le donne saranno considerati nella prospettiva sia del diritto penale sostanziale, sia del diritto processuale penale. La legge sul c.d. codice rosso (n. 69 del 2019), anche dopo le integrazioni realizzate con la legge 134/2021 (c.d riforma Cartabia), ha contribuito a delineare per molti aspetti un binario veloce per la trattazione dei procedimenti relativi a quei reati, che pongono molteplici problemi: dalle decisioni sulle misure cautelari, alla valutazione della prova, fino all’esecuzione penale. Quanto alle norme incriminatrici, particolare attenzione, anche nella prospettiva del concorso di reati, sarà dedicata all’omicidio (c.d. femminicidio), ai reati sessuali, agli atti persecutori e ai maltrattamenti in famiglia. Le problematiche relative alle diverse figure di reato saranno oggetto sia di trattazione in plenaria, sia di focus in gruppi di lavoro ristretti, organizzati in modo da favorire il dialogo tra pubblici ministeri, giudici ed esperti, per quanto riguarda i profili di valutazione scientifica. Un approfondimento, suggerito da una condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo nei confronti dell’Italia (J.L. c. Italia, 27 maggio 2021), sarà infine dedicato all’utilizzo del linguaggio nei provvedimenti giudiziari e nell’assunzione della prova dichiarativa nei procedimenti relativi ai reati sessuali, per favorire una maggiore sensibilità nell’evitare possibili pregiudizi, stereotipi di genere e forme di c.d. vittimizzazione secondaria. Oggetto di approfondimento sarà anche la recente sentenza della Corte costituzionale (n. 197 del 2023), che ha richiamato l’attenzione su possibili effetti preterintenzionali della disciplina del codice rosso dichiarando illegittima la norma che, nei processi per omicidio commesso nei confronti di una persona familiare o convivente da persona maltrattata o che agisce per difendere una persona maltrattata, impediva di valutare caso per caso se diminuire la pena in presenza della circostanza attenuante della provocazione e delle attenuanti generiche. Saranno previsti gruppi di lavoro per approfondire profili problematici relativi alle indagini, anche sotto l’aspetto medico legale, e alla valutazione della prova in giudizio.

Caratteristiche del corso:

Area: penale

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: novanta in presenza e trenta online; composizione della platea: centodieci magistrati ordinari con funzioni penali, dieci avvocati.

Eventuali incompatibilità: saranno postergati rispetto ad ogni altro richiedente coloro che risultino essere stati ammessi al corso P23055.

Sede e data del corso: Napoli, Castel Capuano, Piazza Enrico De Nicola, 3 giugno 2024, (apertura lavori ore 15.00) - 5 giugno 2024 (chiusura lavori ore 13.00).

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