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P24060 Applicazione ed esecuzione della pena: giudice della cognizione e della sorveglianza



Il corso, destinato sia a giudici di cognizione sia a magistrati di sorveglianza, mira ad approfondire da diverse prospettive il problema della pena, tanto nel momento dell’applicazione, quanto in quello dell’esecuzione. La complessità del sistema sanzionatorio penale, sviluppatosi secondo linee non sempre coerenti, con introduzione di istituti non sempre coordinati tra loro, suggerisce un momento di riflessione sul ruolo del giudice di fronte alle decisioni sulla pena: sul come e quanto punire il condannato e sulla tipologia della pena da irrogare e/o da eseguire. L’assenza di una fase del giudizio dedicata alla pena, analogamente a quanto avviene nel sentencing anglosassone, unitamente al rilievo centrale assunto alla magistratura di sorveglianza nella fase dell’esecuzione, comporta il rischio, paradossale, che il giudice della cognizione non si senta anche giudice della pena, che irroga “confidando” nel successivo intervento della giurisdizione di sorveglianza che provvederà ad individualizzare il trattamento sanzionatorio. Il corso mira a valorizzare il ruolo della giurisdizione in rapporto al carattere dinamico della pena, comminata, inflitta e poi eseguita. Particolare attenzione sarà rivolta alla commisurazione della pena, anche in rapporto alla relativa motivazione, nonché a istituti centrali rispetto alla “decisone sulla pena” nella fase dell’applicazione, quali la sospensione condizionale e le pene sostitutive, oggetto di una radicale riforma ad opera del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (c.d. riforma Cartabia). Quanto poi alla sorveglianza, saranno affrontati problemi centrali, quali quelli relativi alla prassi delle misure alternative alla detenzione, al loro ruolo nel periodo della pandemia, ai rapporti con le nuove pene sostitutive configurate dal d.lgs. n. 150/2022.
La premessa del corso sarà rappresentata, in apertura, da uno sguardo sulla realtà della pena, offerto da una panoramica aggiornata sulle statistiche più rilevanti ad essa relative. Un approfondimento sarà dedicato al funzionamento degli U.E.P.E. (uffici di esecuzione penale esterna) e saranno previste testimonianze di educatori e dirigenti dell’amministrazione penitenziaria sulla realtà della pena detentiva e della rieducazione in carcere. Il funzionamento degli U.E.P.E., e l’intervento nel giudizio di cognizione, con predisposizione dei programmi, saranno temi approfonditi anche nei gruppi di lavoro, con taglio pratico/operativo.

Caratteristiche del corso:

Area: penale

Organizzazione: Scuola superiore della magistratura; durata: quattro sessioni; metodologia: a fianco di relazioni frontali, concepite in termini di presentazione dialogica dei temi e seguite da dibattito, saranno di norma previsti lavori tra gruppi ristretti di partecipanti con esame di casistica; numero complessivo dei partecipanti: novanta in presenza e trenta online; composizione della platea: settanta magistrati ordinari con funzioni penali e cinquanta magistrati con funzioni di sorveglianza.

Eventuali incompatibilità: saranno postergati rispetto ad ogni altro richiedente coloro che risultino essere stati ammessi al corso P23011.

Sede e data del corso: Scandicci, Villa di Castel Pulci, 23 ottobre 2024, (apertura lavori ore 15.00) - 25 ottobre 2024 (chiusura lavori ore 13.00).

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