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T24006 L’ordinamento giudiziario: obblighi, doveri e diritti del magistrato nel difficile compromesso tra efficienza ed efficacia valoriale della funzione giurisdizionale.



Il criterio del “monitoraggio e rendicontazione”, che costituisce il parametro guida dell’impegno ordinamentale dell’Italia nei confronti dell’Europa, influenza l’introduzione di criteri che richiamano l’impegno del nostro Paese di dotarsi di una generazione di direttivi che valorizzi le capacità di organizzare e di incidere realmente sull’arretrato esistente e di magistrati per i quali l’approccio statistico superi progressivamente il dato valoriale, tradizionalmente finalizzato alla selezione delle priorità sulla base della natura e del rilievo costituzionale dei diritti coinvolti.

La comprensione dei limiti di svolgimento della funzione, tra doverosità prestazionali e sanzioni disciplinari o blocchi alla progressione in carriera, costituisce necessario campo

di approfondimento di indagine, anche alla luce delle molteplici e successive riforme ordinamentali prodotte negli ultimi tempi.

In uno a tali aspetti si reputa, altresì, doveroso l’approfondimento sui diritti e le prerogative del magistrato con riguardo agli aspetti , pur presenti, collegati allo stato di “lavoratori” , nel difetto di organicità della legislazione in materia, integrata da una stratificazione della normazione secondaria costituita da circolari del CSM.

I profili ordinamentali e statutari della giurisdizione risentono poi, necessariamente, delle statuizioni desumibili dal sempre più frequente sindacato del giudice amministrativo sulla discrezionalità che connota l’attività del CSM, in un delicato equilibrio di sistema che – ove conosciuto e condiviso – consentirebbe ad ognuno il migliore bilanciamento tra salvaguardia di diritti e tutela del sistema.

Indagare il tema della contrapposizione sempre più stringente tra la logica della performance, connotata altresì dalla variabile di rilievo ancora embrionale della predittività delle decisioni, e le prerogative della magistratura come portatrice di interessi e valori di rango primario, costituisce sicuro ambito in cui necessita che la formazione conferisca il proprio contributo.

Caratteristiche del corso:

Area: comune

Organizzazione: Scuola Superiore della Magistratura, in collaborazione con la Struttura di formazione decentrata presso la Corte di Appello di Lecce; durata: quattro sessioni; metodologia: relazioni frontali, dibattito con interventi programmati ed eventuale tavola rotonda; numero complessivo dei partecipanti: cento; composizione della platea extra distrettuale: ottanta magistrati di merito e di legittimità sia giudicanti che requirenti con funzioni civili e penali; composizione della platea distrettuale: venti magistrati ordinari sia giudicanti che requirenti con funzioni civili e penali.

Eventuali incompatibilità: nessuna.

Sede e data del corso: Lecce, Grand Hotel Tiziano, 20 maggio 2024 (apertura lavori ore 14.30.00) – 22 maggio 2024 (chiusura lavori ore 13.00).

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