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FPFP24006 L’illecito penale tributario quale momento di emersione e/o causa determinante dell’insolvenza



Il secondo incontro di questo corso è dedicato al tema dei rapporti, nell’ambito della crisi d’impresa, fra reati tributari e reati fallimentari.

È noto che la componente fiscale/contributiva sia quasi sempre predominante nei passivi delle procedure concorsuali e che dunque l’inadempimento degli obblighi nei confronti dei creditori pubblici è oggi, e negli ultimi vent’anni, la causa primaria della formazione del dissesto.

Nel corso della sessione, dopo un breve inquadramento normativo e giurisprudenziale - soprattutto con riferimento al possibile concorso fra reati tributari e fallimentari – sarà approfondito con approccio pratico e casistico il tema, oggi assolutamente centrale, della cd bancarotta fiscale ossia il delitto di cagionamento del dissesto con dolo e per effetto di operazioni dolose, oggi previsto dall’art. 329 comma secondo del codice della crisi d’impresa.

Quest’ultimo reato sarà dunque oggetto di una specifica relazione che ne chiarisca i presupposti e le caratteristiche fenomenologiche, nonché i passaggi investigativi fondamentali per valutare correttamente, caso per caso, la rilevanza penale fallimentare dell’inadempimento fiscale/contributivo, e supportare adeguatamente l’accusa in giudizio.

Sulla scorta di questo primo contributo, il coordinatore darà spazio ad un primo giro di domande, sollecitando la platea a riflettere anche sul ruolo di “spia” dell’insolvenza costituto dal reato tributario.

Dando seguito a quanto emerso nel corso del primo incontro, nel quale è stata posta in evidenza l’attuale metodologia di occultamento del debito fiscale a mezzo di compensazione con crediti inesistenti, sarà affrontato proprio il tema delle indebite compensazioni attraverso il contributo dei funzionari degli Uffici Antifrode dell’Agenzia delle Entrate, impegnati sul fenomeno sia in sede di prevenzione che in sede di repressione.

Ci sarà poi spazio per una riflessione sui rapporti fra frodi carosello e insolvenza, anche con uno sguardo al fenomeno in una dimensione transnazionale.

Infine, per mantenere vivo il confronto fra ottica penale e approcci e prospettive del diritto civile e concorsuale, si parlerà, con l’intervento di un giudice delegato, di trattamento del debito fiscale/contributivo in sede di concordato preventivo, e sulla eventuale applicazione da parte del Tribunale delle norme del cd “cram down” sia in caso di mancata approvazione del concordato da parte dell’Agenzia delle Entrate o degli Enti previdenziali, sia di dissenso dei creditori pubblici nell’ambito di accordi di ristrutturazione, con conseguente possibilità per il P.M. di contestare anche in quest’ultimo caso eventuali reati fallimentari.

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